Gianluca Alberini nuovo ambasciatore d’Italia in Libia

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La nomina di Giuseppe Buccino Grimaldi all’Ambasciata di Madrid di pochi giorni fa ha reso vacante l’incarico di Ambasciatore d’Italia a Tripoli, occupato oggi dalla nomina di Gianluca Alberini quale nuovo Capo Missione della delegazione in terra libica. “Lavorerò con entusiasmo e determinazione per rafforzare ulteriormente i profondi rapporti di amicizia e collaborazione che legano l’Italia e la Libia e per l’affermazione della pace e della prosperità in questa Nazione a noi così cara e vicina”, ha dichiarato il diplomatico italiano appena insediatosi. I rapporti con il paese nordafricano, colonia italiana a partire dal 1912 fino alla firma del Trattato di pace del 1947 che privò l’Italia di tutti i suoi possedimenti coloniali, rimangono complessi. L’intenso fenomeno migratorio avvenuto negli anni ’30 ha portato molti cittadini italiani a stabilire attività produttive in Libia e contribuito a creare una solida comunità italiana dall’altra sponda del Mediterraneo. Con l’avvento al potere di Gheddafi nel 1969, i beni dei cittadini italiani furono però espropriati a mo’ di risarcimento per i danni causati dal periodo coloniale, creando una profonda spaccatura nei rapporti tra i due Paesi. La soluzione fu trovata nel 2008 a seguito degli Accordi di Bengasi, resi possibili tra le altre dal rapporto personale instaurato tra il comandante libico e l’allora premier Silvio Berlusconi. Gli Accordi furono però destinati a fallire a causa della Guerra civile, poi tramutatasi in campo di confronto internazionale sul suolo libico, che ha devastato governo, popolazione e territorio. La spaccatura interna tra il governo di Tripoli, riconosciuto internazionalmente, e quello guidato dal generale Haftar, continua a rendere il Paese instabile, soggetto a diffusi scontri armati e caratterizzato da continui abusi nei confronti di cittadini libici e migranti. L’Italia, dal canto suo, è interessata alla stabilizzazione del territorio per via della gestione dei flussi migratori e per questioni di approvvigionamento di combustibili fossili, dei quali la Libia è ricca e che determinano il 98% delle entrate del Paese. Il confronto interno ha però ormai assunto carattere internazionale, con la maggioranza degli attori Mediterranei (in particolare Turchia ed Egitto, e Mediorientali (gli Emirati Arabi Uniti su tutti), più la Russia, coinvolti nel sostegno militare e politico alle diverse fazioni. Alberini entra in carriera diplomatica nel 1992 presso la Direzione Generale Affari Politici. Il suo è un ritorno a Tripoli, dato che nel 1994 presta servizio come primo incarico all’estero proprio nella capitale libica, prima di essere inviato al Consolato a Detroit nel 1999. Nel 2002 torna alla Farnesina, DG Paesi dell’Europa, e successivamente, nel 2004, si sposta alla Unità di Coordinamento della Segreteria Generale, prima di passare al Cerimoniale prima e alla Direzione Generale per gli Affari Politici Multilaterali ed i Diritti Umani poi. Nel 2009 viene nominato Coordinatore per la Presidenza italiana del gruppo di lavoro del G8 sulla Global Partnership contro la diffusione delle armi di distruzione di massa. Poi il trasferimento all’estero, quando viene nominato Console Generale ad Istanbul tra il 2010 ed il 2014, prima di tornare negli Usa presso l’Ambasciata a Washington. Nel 2018 è alle dirette dipendenze del Direttore Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza e l’anno successivo Vice Direttore Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza/Direttore Centrale per le Nazioni Unite e i diritti umani, incarico che ricopre fino alla partenza per Tripoli.