Dall’1 dicembre su Sky la serie “Non ci resta che il crimine”
Roma (askanews) – Dopo i tre film che raccontavano le avventure di una sgangherata banda a cavallo tra passato e presente, Massimiliano Bruno sviluppa le loro storie nella serie in sei puntate “Non ci resta che il crimine”, dall’1 dicembre su Sky e in streaming su NOW. Questa volta Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi e Giampaolo Morelli piombano negli anni Settanta, fra gli ambienti della sinistra giovanile e quelli della destra eversiva del Golpe Borghese. “Secondo me c’era un humus sociale e politico importante, che in qualche modo ha dei collegamenti con il presente, vedi il movimento femminista, vedi alcune contrapposizioni politiche. Allora abbiamo detto: scriviamo una storia che possa essere fruita pensando agli anni Settanta ma che possa avere una corrispondenza con il mondo di oggi. Il genere è sicuramente una commedia, però è un fantasy e credo che faccia riflettere sulla situazione attuale”.Il gioco del viaggio nel tempo crea molte situazioni comiche e Tognazzi e Morelli si sono particolarmente divertiti a immergersi negli anni Settanta. “C’era anche una sana voglia di ribellione, ma sana, di divertirsi, di far crollare alcuni stereotipi, di ricerca. Sono degli anni molto vivi, molto forti”, dice Morelli. “Io me li ricordo molto bene, anche sotto il profilo artistico – aggiunge Tognazzi – Mi ricordo che, per quanto riguarda La grande abbuffata piuttosto che Amici miei, sono nati attorno alla tavola, e di questo io ho nostalgia. Quindi l’idea di poterci tornare da adulto, anche se fintamente, è una grande bella opportunità ed è un sogno che magari si potesse realizzare”.