Gentiloni: la realtà spingerà ad accettare nuovo debito comune

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Lussemburgo, 12 apr. (askanews) – Nell’Ue, “sta andando avanti da diversi mesi la discussione su possibili nuovi finanziamenti comuni per obiettivi comuni”, sul modello di quanto è stato fatto con il “NextGenerationEU” (Ngeu), e sebbene le discussioni non siano facili, sarà “la realtà” che spingerà i leader europei ad accettare “una nuova decisione di utilizzo di risorse comuni per obiettivi comuni”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando ai giornalisti al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin oggi a Lussemburgo.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen “qualche mese fa propose, ricorderete, un fondo per la sovranità europea. Le condizioni politiche tra i leader nel Consiglio europeo per raggiungere già un’intesa in questi giorni, in queste settimane, non sono facili. Ma purtroppo – ha detto Gentiloni – la realtà spingerà certamente nei prossimi mesi, forse sarà con la prossima Commissione, vedremo, ad arrivare alla fine a una nuova decisione di utilizzo di risorse comuni per obiettivi comuni, perché la realtà spinge in questa direzione”.

Durante l’Ecofin di oggi, ha continuato il commissario, “credo che si parlerà soprattutto di come sono andate le cose nella prima metà” del periodo di attuazione del Ngeu. “Ma già nell’ultimo Consiglio europeo la discussione è stata aperta, e forse lo sarà anche nei prossimi, soprattutto sulla difesa”, ovvero sulla possibilità di utilizzare lo strumento del debito comune per finanziare gli investimenti nel settore.

“Io sono fiducioso che la consapevolezza della necessità di investimenti pubblici comuni è molto forte, ma le opinioni diverse ci sono, e non sono ancora, credo, superate”, ha ribadito Gentiloni.

A un giornalista che chiedeva che cosa dovrà essere fatto perché il Ngeu sia un successo, e questo possa poi tradursi nella decisione di replicarne il metodo del debito comune per altri obiettivi comuni, il commissario ha risposto: “Già oggi possiamo dire che il Ngeu è stato un successo, perché appena introdotto ha stabilizzato i mercati, ha evitato grandi differenze tra i paesi, ha dato la possibilità di rispondere alla crisi della pandemia anche ai paesi che avevano uno spazio di bilancio più limitato. E vediamo che oggi la mappa della crescita in Europa è diversa da quella che era alcuni anni fa, e quindi i paesi che tradizionalmente avevano livelli di crescita più bassa hanno avuto invece delle performance migliori”.

“Questo – ha continuato Gentiloni – è già un buon risultato che il Ngeu ha portato a casa. Ma la valutazione finale, complessiva, si fa alla fine; e per arrivare a questa valutazione positiva alla fine bisogna semplicemente raggiungere nella maggior parte dei casi, nella maggior parte dei paesi, gli obiettivi. Ricordiamo che finora dei circa 700 miliardi di euro a disposizione ne abbiamo erogati soltanto 225, e che non tutti questi quattrini che sono arrivati ai paesi si sono già tradotti sul terreno in investimenti”.

“Quindi l’impatto di questa operazione, che porterà a miglioramenti della crescita nei prossimi anni, si vedrà ancora e forse soprattutto negli anni a venire. Perciò, non bisogna, come si dice, abbassare la guardia, ma continuare a lavorare”, ha concluso Gentiloni.