GB, su Brexit dovrà esprimersi il Parlamento

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Il punto. E’ il giorno delle Corti supreme, prima ancora che dei mercati. Occhi puntati sulla sterlina, innanzitutto, dal momento che l’Alta Corte del Regno unito ha disposto in via definitiva che la notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona per l’avvio dei negoziati con l’Ue per la Brexit dovrà essere autorizzato da un voto del Parlamento britannico. 
Il verdetto conferma quello di primo grado dell’Alta Corte e dà torto al governo May che aveva presentato ricorso invocando il diritto ad attivare l’articolo 50 d’autorità, nel rispetto della volontà popolare del referendum del 23 giugno.

Dopo una fiammata iniziale a 1,2540 dollari, la sterlina va giù e ora quota 1,2456. 
Poco mossa il Ftse 100 della Borsa di Londra.
Occhi puntati anche sul Belpaese, dal momento che la Corte Costituzionale è finalmente chiamata a decidere in merito alla legittimità della legge elettorale, nota come Italicum, per presunti vizi di costituzionalità, sollevati da ben 5 ordinanze dei tribunali di Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova. Oggi i giudici costituzionali annunceranno le decisioni. Dunque, come detto, oggi i giudici costituzionali annunceranno le decisioni. Intanto, lo spread italiano viaggia stabile a 162 punti base.

Le altre borse
Le chiusure dei principali indici della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,27%, Nasdaq Composite -0,04%, Dow Jones Industrial -0,14%.
Future sugli indici azionari americani poco sotto la parità.
Mercato azionario giapponese debole, il Nikkei 225 chiude a -0,55%. Borse cinesi in lieve rialzo: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,01%, l’Hang Seng di Hong Kong a +0,22%.

Valute
Euro poco sotto i massimi da inizio dicembre contro dollaro a 1,0772 toccati ieri sera. 
EUR/USD al momento viene scambiato a 1,0740 circa.
GBP/USD al momento quota 1.2485.
Mercati obbligazionari eurozona positivi. Il rendimento del Bund decennale scende di 1 bp allo 0,38%, quello del BTP scende di 3 bp al 2,00%. 

Commodities
In ribasso il petrolio con il Wti che lascia sul terreno lo 0,88% a 52,72 dollari al barile. 
 

I dati macro 
Giappone. Il governo nipponico, nel suo rapporto mensile di gennaio, ha lasciato invariato l’outlook economico, sottolineando che il Paese resta in moderata ripresa, dopo averlo migliorato per la prima volta in 21 mesi in dicembre. Nel rapporto, l’esecutivo di Tokyo ha confermato il recupero della spesa delle famiglie, mentre gli investimenti delle aziende appaiono in stand-by. In ripresa anche produzione industriale e domanda estera.
Sempre in Giappone, accelera anche in gennaio la crescita dell’attività manifatturiera, che rimane per il quinto mese consecutivo in fase espansiva. La lettura preliminare dell’indice Pmi stilato da Markit/Nikkei segna infatti per il mese in chiusura un progresso a 52,8 punti, ai massimi di 35 mesi, dai 52,4 punti della lettura finale di dicembre (51,3 punti in novembre) e contro i 52,3 punti attesi dagli economisti.

Il calendario di oggi
Martedì 24 Gennaio 201701:30 GIA Indice PMI manifatturiero preliminare gen;
09:00 FRA Indice PMI manifatturiero preliminare gen;
09:00 FRA Indice PMI servizi preliminare gen;
09:30 GER I ndice PMI manifatturiero preliminare gen;
09:30 GER Indice PMI servizi preliminare gen;
10:00 EUR Indice PMI composito preliminare gen;
10:00 EUR Indice PMI manifatturiero preliminare gen;
10:00 EUR Indice PMI servizi preliminare gen;
15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero preliminare gen;
16:00 USA Vendite abitazioni esistenti dic.