Gartner: 10 trend per la ripresa delle Pmi

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di Francesco Bellofatto

Piccola e flessibile, non solo esposta ai cambiamenti. Nella tempesta economica che sta sconvolgendo il mercato globale ed i piccoli mercati di riferimento, è proprio la flessibilità che consentirà alle piccole e media imprese ad adattarsi meglio a cambiamenti molto radicali, in modo più veloce e scalare rispetto alle aziende più strutturate.
In tempi non sospetti, Gartner Inc, multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione, supportando le decisioni di investimento dei suoi clienti attraverso ricerca, consulenza, benchmarking, eventi e notizie, aveva indicato i trend per il 2020, basandoli sull’idea di “spazi intelligenti incentrati sulle persone”, ovvero sul modo in cui queste tecnologie influenzeranno le persone (clienti, dipendenti, etc.) e i luoghi in cui vivono (casa, ufficio, auto, etc.). “Queste tendenze – dice David W.Cearley, analyst di Gartner – hanno un profondo impatto sulle persone e sugli spazi in cui vivono. Invece di creare uno stack tecnologico e quindi esplorare le potenziali applicazioni, le organizzazioni devono prima considerare il contesto aziendale e umano”.
Le macroaree indicate da Gartner sono iperautomazione, multiesperienza, democratizzazione, tecnologie che aumentano le capacità umane, trasparenza e tracciabilità, edge computing, IoT, blockchain, sicurezza nell’intelligenza artificiale. In tempi di pandemia – e sperando di venirne fuori al più presto, perché più velocemente si torna alla normalità, minore sarà il tempo di ripresa (ed i danni) per le aziende – proviamo a tradurre queste indicazioni in dieci trend a portata di Pmi, efficacemente supportate da un sistema consulenziale.
1) Maggiore enfasi sul servizio clienti personalizzato. Secondo Gartner, entro il 2020, i motori di personalizzazione intelligenti utilizzati per riconoscere l’intenzione dei clienti consentiranno alle aziende digitali di aumentare i loro profitti fino al 15%.
2) L’intelligenza artificiale è ancora lontana ed i robot non acquisiranno (ancora) l’esperienza del cliente. L’intelligenza artificiale non dovrebbe essere considerata come qualcosa che sostituirà il lavoratore, piuttosto come un collaboratore che ci renderà più efficienti –soprattutto da remoto – a servire meglio i clienti. In quest’ambito sarà importante lo sviluppo e gli ambiti di applicazione delle chatbot, anche nel settore pubblico.
3) Le recensioni degli utenti svolgono già un ruolo significativo nell’influenzarci sull’acquisto di un prodotto o di un servizio. Ci fa sentire più a nostro agio se le persone hanno già provato qualcosa e lo hanno esaminato. Secondo un rapporto di Fan & Fuel (società specializzata in business & creatività), il 92% delle persone esita a effettuare un acquisto quando non ci sono recensioni. Le recensioni sono diventate assolutamente essenziali per i prodotti online, rendendoli più affidabili, con aumento delle vendite.
4) Importanza dello storytelling: le storie, brevi contenuti video che scompaiono dopo 24 ore, sono diventate una funzionalità predefinita dei social media, crescendo 15 volte più velocemente rispetto al feed di notizie. Insieme allo streaming live, le storie diventeranno il modo principale con cui i marchi trasmettono il loro messaggio. Il tutto in modo integrato da affidare ad un solo partner specializzato in comunicazione e marketing.
5) L’ascesa del lavoro a distanza: infrastrutture e spazio possono essere un grosso limite per le piccole imprese. Con il lavoro in remoto, questo problema può risolversi: il lavoratore tradizionale non è più la norma, con laptop e smartphone, videoconferenza e messaggistica di gruppo la tecnologia ha reso lo smartworking più semplice che mai. Si tratta di una tendenza in rapida crescita nelle piccole imprese, con dipendenti che lavorano in remoto più volte alla settimana, bilanciando in modo ottimale i tempi di vita e lavoro. Ciò consente inoltre alle aziende di assumere i migliori talenti da tutto il mondo.
6) L’avvento della “gig economy”: quasi il 36% dei lavoratori statunitensi è autonomo, secondo un sondaggio di Gallup (leader in Usa per i sondaggi di opinione), e questa statistica va di pari passo con l’ascesa del lavoratore remoto. Molte Pmi potrebbero non essere in grado di assumere dipendenti a tempo indeterminato, puntando su consulenze in settori specifici che richiedono un aiuto esperto. La “gig economy” è un vantaggio in quanto da la possibilità di attingere ai migliori talenti da un pool di lavoratori indipendenti.
7) La felicità dei dipendenti: non si tratta di dar loro una busta paga più “pesante”, ma di far loro sapere che contano. La loro felicità ha una correlazione diretta con la loro produttività.
8) La voce prenderà il sopravvento: altoparlanti intelligenti come Alexa e Google Home hanno già guadagnato enorme popolarità. Anche il numero di ricerche vocali eseguite sta aumentando: secondo Gartner, quasi un terzo della navigazione web sarebbe attivato dalla voce entro il 2020. Le ricerche vocali sono molto più semplici da eseguire, soprattutto quando siamo in viaggio come in auto o mentre camminiamo. Le aziende dovranno tenerne per creare una presenza online, pubblicando contenuti ottimizzati per la voce e non solo per le parole chiave, perché le persone parlano con frasi complete.
9) Big data per piccole imprese: finora sono stati utilizzati solo dalle grandi aziende per migliorare il loro modo di fare business, ma presto anche le Pmi inizieranno a sfruttare il potere dei dati. Le applicazioni di analisi di facile utilizzo sono in aumento, agevolando la contestualizzazione dei big data. È importante che ogni azienda abbia una strategia per i big data e la loro gestione, che darà loro un chiaro vantaggio competitivo, con spunti chiari e fruibili per essere efficaci.
10) Le reti 5G nel 2020 apriranno nuove strade al business. Con velocità di download elevate, cambierà radicalmente il modo in cui interagiamo su Internet. Le interazioni saranno più istantanee, con grande beneficio per la comunicazione tra imprese. 5G è anche la tecnologia che supporterà il video di domani e permetterà il decollo di nuove tecnologie come la realtà virtuale e Internet delle cose (IoT). Ciò segnerebbe l’inizio di un mondo super veloce e altamente connesso.
Nei prossimi cinque anni, le tecnologie legate a queste tendenze subiranno cambiamenti significativi, riducendo anche i rischi legati al loro utilizzo. “E’ importante analizzare l’impatto sul business di queste tendenze strategiche – sottolinea una nota di Gartner – per cogliere le opportunità di miglioramento dei processi esistenti, o per creare nuovi prodotti, servizi e modelli di business”.

(fonti: zerounoweb.it; gartner.com)