La storica sede dell’ex Banco di Napoli in via Toledo, Palazzo Piacentini, è stata “riconsegnata” oggi dalla prima banca d’Italia, Intesa Sanpaolo, alla città. La cerimonia d’inaugurazione del nuovo museo, vanto delle Gallerie d’Italia del gruppo di stanza a Torino, è avvenuta alla presenza del presidente emerito Giovanni Bazoli, del presidente Gian Maria Gros-Pietro, del ministro della Cultura Dario Franceschini, del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e di tantissimi esponenti delle istituzioni e della società civile, accorsi per celebrare quello che Bazoli ha definito “un esempio di continuità tra museo e città”. A fare gli onori di casa, il direttore del principale giornale del Sud, Il Mattino, Federico Monga.
Grazie ad una riqualificazione architettonica di grande impatto, che attualizza l’edificio senza snaturarne il pregio storico, realizzata da Michele De Lucchi – AMDL Circle, gli spazi di Palazzo Zevallos Stigliano, già sede del museo, risultano triplicati. Ora l’esposizione di Intesa può contare su diecimila metri quadri. Nel museo è esposta una selezione di dipinti e sculture di ambito napoletano e meridionale dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo, a partire dal capolavoro della collezione Intesa Sanpaolo, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio (assicurato per un valore di 80 milioni di euro), oltre a nuovi itinerari dedicati alle ceramiche attiche e magnogreche e all’arte moderna e contemporanea.
L’apertura del museo napoletano, a cui si aggiunge la nuova sede di Torino che è aperta al pubblico dal 17 maggio, costituisce un fondamentale passo di Intesa Sanpaolo nella promozione della cultura in Italia e nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico formato da oltre 35 mila opere d’arte di proprietà, il cui valore economico è inserito a fair value nel bilancio dal 2017. I quattro musei delle Gallerie d’Italia – Milano, Napoli, Torino e Vicenza – richiamano i tratti distintivi comuni consolidando il sistema museale di Intesa Sanpaolo gestito dal Progetto Cultura della Banca, nato per valorizzare il patrimonio storico artistico confluito negli anni nel Gruppo. Le sedi sono palazzi storici già uffici della Banca che, nell’opera di ristrutturazione guidata dalle nuove esigenze – tra cui l’apertura al pubblico, la tutela e conservazione delle opere d’arte, la sostenibilità, la piena accessibilità –, mantengono evidente il ricordo delle loro passate funzioni.
Bazoli: Rivitalizzare centri storici attraverso la cultura
“Intesa Sanpaolo punta ad aprire musei ad uso pubblico situati in luoghi simbolo in precedenza adibiti ad uffici per rivitalizzare i centri storici di città come Napoli, Milano e Torino”. Ha usato queste parole il presidente emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli nell’inaugurare la conferenza stampa di presentazione del nuovo museo delle Gallerie d’Italia in via Toledo. “Occorre puntare – ha aggiunto – su attività educative per le scuole e a favore di persone fragili, con azioni inclusive per rendere i nostri spazi espositivi un ambiente accogliente e formativo. Oggi, di fatto, la sede storica del Banco di Napoli, viene riconsegnata alla città”.
Gross-Pietro: Cultura elemento di crescita
“Grazie a questo palazzo oggi l’arte entra dentro alla banca”, ha esordito Gian Maria Gros-Pietro, presidente del CdA d’Intesa Sanpaolo. “Sono 35mila le opere d’arte presenti nelle nostra collezione, di cui 3500 sono opere d’arte di pregio storico-artistico che abbiamo scelto di valorizzare nel bilancio della banca, con una valutazione “prudente e trasparente, come è nostro dovere e richiesto dal supervisore”, ha aggiunto. Gros-Pietro ha anche sottolineato come con i suoi “850 milioni di euro” Intesa Sanpaolo sia “in cima alle collezioni d’arte corporate del mondo”. Di qui il presidente del primo gruppo bancario ha aggiunto: “Raccogliamo – spiega Gros – il 17,5% di depositi del Sud ma quando si parla di impieghi la quota di mercato è del 23% e con investimenti per le imprese e alle pubbliche amministrazioni, Intesa porta nel Sud risorse finanziarie per farlo crescere”. Una crescita che con la nuova sede delle Gallerie d’Italia a Napoli si manifesta anche nelle esposizioni d’arte: “La cultura – dice Gros-Pietro – è uno degli elementi della crescita e diventa più importante ancora in Italia, che ha il più grande patrimonio culturale al mondo”.
Manfredi: Luogo iconico, casa dei napoletani
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nel prendere la parola alla conferenza stampa ha commentato: “Siamo oggi in un luogo iconico, entrare in questo palazzo per i napoletani fa un certo effetto, è un luogo della città, rappresenta la casa dei napoletani e poi la casa del Banco di Napoli. Riconosciamo un grande impegno di intesa Sanpaolo verso la città, è stato fatto uno straordinario lavoro da parte degli architetti, che hanno valorizzato un luogo che è di per sé un museo”.
Franceschini: Napoli capitale della cultura permanente
“Napoli ha il futuro di capitale della cultura permanente del Mediterraneo. Qui c’è la bellezza dell’arte ma anche la verità della città che accoglie tanti turisti dal mondo senza smarrire le proprie origini, la propria autenticità”. Lo ha detto il ministro della cultura Dario Franceschini nel suo intervento alla conferenza per l’apertura della nuova Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli. Franceschini ha anche annunciato che Napoli sarà capitale del Mediterraneo anche con la presenza degli esponenti della cultura dei governi dell’area: “Il 16 e 17 giugno – afferma – portiamo i ministri della cultura del Medio Oriente e dei Paesi del Nordafrica, per continuare con loro il dialogo. Non c’è un momento storico più importante di questo, in cui la cultura va contro l’odio e alimenta i rapporti reciproci”.
Le opere
Le opere della collezione permanente sono distribuite lungo tre itinerari tematici. Al primo piano, nella sezione del museo curata da Fernando Mazzocca, troviamo una selezione di dipinti e sculture principalmente di ambito napoletano e meridionale, del periodo che va dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo, a partire dal capolavoro assoluto delle collezioni, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, ultima tela del maestro realizzata nel maggio del 1610, poche settimane prima della sua morte. Spiccano fra gli altri i nomi di Artemisia Gentileschi, Luca Giordano, Gaspar van Wittel, Anton Smink Pitloo, Giacinto Gigante, Domenico Morelli. Una raccolta di disegni e sculture di Vincenzo Gemito forma uno dei nuclei più importanti del grande autore, documentando efficacemente la sua straordinaria parabola artistica. La Direzione del museo napoletano rimane affidata a Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia, affiancato dal Vice Direttore Antonio Ernesto Denunzio.