Fusione nucleare controllata, gli Atenei di Napoli nel progetto DTT

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A Napoli questa mattina, alla Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, è stato presentato il progetto DTT: un’opportunità per la ricerca italiana ed europea sulla fusione termonucleare controllata. Recentemente EUROfusion (che gestisce le attività Euratom sulla fusione) e gli organi di governo italiani hanno approvato la realizzazione in Italia di una macchina sperimentale ad alte prestazioni, denominata Divertor Tokamak Test facility (DTT). Tale macchina, con una spesa di circa 500 milioni di euro, nel giro di circa 8 anni metterà a disposizione della comunità internazionale uno strumento essenziale per l’analisi dell’heat exhaust (lo smaltimento di flussi termici superiori a quelli sulla superficie solare), uno dei principali problemi aperti verso la realizzazione di Demo, primo reattore finalizzato alla produzione di energia da fusione, previsto per il 2050. L’ideazione e progettazione della macchina sono state sviluppate nell’ambito di una intensa e continua collaborazione tra Enea, Cnr, Consorzio Rfx e Consorzio Create. Questi ultimi hanno tra l’altro coordinato il contributo al progetto di alcune università italiane, fra cui in modo particolare l’Università di Padova (socio di Rfx), gli atenei di Napoli Federico II, della Campania “Luigi Vanvitelli”, di Cassino e del Lazio Meridionale, di Napoli “Parthenope”(soci del Create), il Politecnico di Torino e l’Università di Milano-Bicocca. Le attività del progetto sono attualmente coordinate dall’executive board di Dtt, costituito da componenti di Enea, Unina, Create ed Unipd, Rfx.