“Fuga dal Museo”, per le vie di Napoli incontri ravvicinati con le Star del MANN

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di Fiorella Franchini

Si apre all’insegna della leggerezza la nuova mostra fotografica ospitata al MANN nella sala del Toro Farnese con l’allestimento di Marinella Parente. Al severo cospetto del gruppo scultoreo del Supplizio di Dirce, Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla espongono quaranta fotomontaggi che ritraggono pezzi unici della Collezione Farnese e i capolavori di Canova in un contesto insolito e originale. “Fuga dal Museo”, questo è il titolo dell’esposizione che fino al 24 febbraio 2020 mostrerà statue e sculture in giro per Napoli, a contatto con gli scenari urbani di una città dei mille volti. Castel dell’Ovo, il lungomare, Piazza del Plebiscito, il Petraio, i vicoli del centro storico, ma anche le pensiline dei bus ed i vagoni della metropolitana sono i luoghi che fanno da sfondo a statuari personaggi. Ci si potrà imbattere nell’Imperatore Commodo, pensieroso e distratto, come uno dei viaggiatori di un’affollata corsa della Metro, oppure in Adone che si specchia in una pozzanghera di vico Fico al Purgatorio, o in Agrippina che siede a conversare con Afrodite nei pressi di un basso, e l’imperatore Claudio seduto davanti a una pizza Margherita. Frammenti di vita quotidiana e di poesia che emozionano con un sorriso chi è abituato a confrontarsi tutti i giorni con una banalità che non perde mai la sua intuizione lirica e il senso tragico. Nessuna sbavatura oleografica, neppure quando rintracciamo   Artemide   davanti a un colorito banco di fruttivendolo mentre acquista i pomodorini del Piennolo, o Atlante in vespa tra le bancarelle di San Biagio dei Librai. La naturalità dei gesti stempera ogni folclorismo restituendoci una Napoli vivace, con luci ed ombre che sono rappresentazioni naturali e artistiche di profondo impatto emotivo. Un’originale esperienza creativa che riscatta una tecnica considerata facilmente accessibile, trasformandola in una forma di arte moderna. “Un progetto – hanno spiegato gli artisti che – “nasce dalla volontà di dare vita alle statue del MANN, rendendole vere creature che interagiscono con la realtà. Le sculture divengono persone, che si aggirano per le città, desiderose di scoprirne i misteri, le bellezze e le paure”. L’ennesima rivendicazione per il MANN di una funzione sociale predominante che mira a tenere l’istituzione fortemente legata al territorio, ad aprirsi alla città. “Ricerca culturale e conservazione artistica – ha ribadito il direttore Paolo Giulierini – sono valori che non devono mai restare nel chiuso di un Museo, bensì debbono espandersi, mescolarsi ad altre bellezze ed emozioni per trasmettere suggestioni e, al tempo stesso, per caricarsi di ulteriori significati”. Tra questi il valore terapeutico dell’Arte sperimentato in Canada con un contingente di prescrizioni mediche che permettono ai pazienti di visitare il Montreal Museum of Fine Arts gratuitamente. Secondo i primi dati, le visite al museo mostrerebbero un aumento dei livelli di serotonina, un neurotrasmettitore comunemente noto come “elemento chimico felice”, grazie alle sua azione i miglioramento dell’umore non solo per i malati mentali ma anche per anche nei pazienti sottoposti a cure palliative per gravi patologie o condizioni, come cancro, diabete o malattie croniche. Ciò sembra avvenire perché i cambiamenti ormonali conseguenti ad una visita al museo sono simili a quelli conseguenti all’esercizio fisico, rendendo questa particolare forma di terapia molto utile per anziani e persone affette da malattie debilitanti. Non a caso il MANN ha aderito, primo museo archeologico in Europa, al progetto “La bellezza che Cura”, aprendo le porte il 30 novembre a 40 pazienti con malattia oncologica e ai loro familiari per una visita guidata gratuita. Conoscenza e benessere, rispetto delle diversità sono ormai principi imprescindibili della strategia culturale dell’Archeologico napoletano. E allora carpe diem. Perché rinunciare allo shopping natalizio tra i decumani insieme ad Hercle? Magari ci scappa pure un selfie e un appuntamento nei saloni della collezione, magari per conoscere Cesare e Marco Aurelio e finanche Apollo.