Francia, termina il mandato dell’ambasciatore in Italia

86
In foto Christian Masset

“Non è sempre stato facile capirvi, ma vi amerò per sempre”. L’ambasciatore francese in Italia Christian Masset attinge da André Breton, citandolo testualmente (“all’inizio, non si tratta di capire ma di amare”) per consegnare un commovente messaggio di commiato all’Italia e ai numerosi ospiti che hanno affollato Palazzo Farnese, storica sede dell’Ambasciata, per la celebrazione del 14 luglio Festa Nazionale della Francia.
È stata la sua ultima festa nazionale in veste di ambasciatore a Roma e Masset, commosso, affiancato dall'”amico”, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel suo discorso ha ricordato la solida amicizia franco-italiana ma anche i risultati più significativi di un mandato, eccezionalmente lungo sei anni, che gli ha riservato soddisfazioni ma anche “momenti intensi” e non sempre facili.
L’amb. Masset lascerà Roma lunedì, dopo aver consegnato “le chiavi” di Palazzo Farnese a Martin Briens. “È un diplomatico di carriera, giovane e preparatissimo e ve lo raccomando!”, ha detto presentando il suo successore.

Una carrellata di Vip fra volti noti della televisione e della politica italiana, esponenti del mondo accademico e diplomatico ha alzato il calice dopo i consueti inni e la proiezione della parata sugli Champs Elysees.
Con Masset, ha sottolineato Tajani, parte un grande diplomatico, amico del nostro Paese e abile “tessitore” dei momenti di incomprensione tra Roma e Parigi. Momenti che la storia condivisa dei due Paesi, “ci ha sempre fatto superare”, ha affermato Masset.
Nel cortile di Palazzo Farnese ad ascoltarlo erano presenti, tra gli altri, anche i ministri Piantedosi e Zangrillo, il sen. Maurizio Gasparri, l’ex premier Giuseppe Conte e il rappresentante UE per il Golfo Persico, Luigi Di Maio, predecessore di Tajani alla Farnesina.
Durante la cerimonia istituzionale, accompagnata da un quartetto d’archi della Garde Republicaine francese, Masset ha anche accolto Helene Conway-Mouret, senatrice dei francesi all’estero, insieme ai rappresentanti della comunità francese a Roma.
Per l’occasione, la loggia di Michelangelo, le terrazze e il giardino sono state illuminate con il tricolore francese. Ma è stato il piano nobile, con la celebre Galleria affrescata dai fratelli Carracci illuminata a giorno, ad attirare molti degli ospiti. Tra questi, l’analista di geopolitica Lucio Caracciolo, lo scrittore Gianrico Carofiglio e Vittorio Sgarbi, che non si è sottratto alle domande di chi voleva spiegazioni sulle scene dipinte nella celebre Galleria, prezioso esempio del protobarocco romano.