Francia, Mattarella e Macron celebrano Leonardo a 500 anni dalla morte

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In foto il capo di Stato francese Emmanuel Macron e il Presidente Sergio Mattarella a Amboise, per l'omaggio alle spoglie di Leonardo

Il genio di Leonardo come anello di congiunzione tra Italia e Francia, ma anche come esempio di cultura e valori, presenti e passati, per superare le incomprensioni. Sergio Mattarella è arrivato in Francia per il 500esimo anniversario dalla morte di Leonardo Da Vinci che il Paese di Emmanuel Macron celebra in tutte le sue sfaccettature. Ed è proprio da Notre Dame, simbolo della cultura, artistica e religiosa di Parigi, che il Capo dello Stato ha messo il sigillo sul rapporto tra Italia e e Francia. “Sono qui per testimoniare l’amicizia tra Francia e Italia”, ha detto il presidente arrivando nel cantiere della cattedrale semi-distrutta dall’incendio del 15 aprile scorso, di buon mattino e tra ingenti misure di sicurezza.Mattarella è stato il primo capo dello Stato a visitare Notre Dame e affacciarsi nel luogo mutilato dalle fiamme. Il pensiero va a quella notte, quando il buio rendeva lo scintillo dei roghi ancora accesi uno spettacolo drammatico. “Tutti i principali avvenimenti di Francia dal 1200 in poi sono passati da qui è la cattedrale rispecchia tanta parte della storia e della civiltà d’Europa”, ha aggiunto. L’Italia, ha ricordato Mattarella, ha seguito le ore dell’incendio “con angoscia e con affetto anche perché Francia e Italia condividono una grande sensibilità per il patrimonio culturale”.

L’arte, la scienza e la letteratura, il bagaglio infinito che unisce l’Europa e rende Italia e Francia due territori unificati dalla vita e il genio di Leonardo, capace di annullare praticamente ogni confine nazionale. È questo il senso delle celebrazioni avviate da Macron, che ha voluto al suo fianco Mattarella perché “a poca distanza dalle europee, siamo chiamati a scegliere, ed è importante ricordarsi dei valori e della cultura comune”.

La Francia quindi ha avviato l’esaltazione del simbolo del Rinascimento per eccellenza, proprio dal luogo dove terminò la sua esistenza, il castello di Amboise il 2 maggio del 1519, tre anni dopo essere stato invitato in Francia dal re Francesco I. Con i due presidenti c’erano le signore Brigitte e Laura, oltre al ministro della Cultura Franck Riester e quello italiano, Alberto Bonisoli. Mattarella e Macron hanno deposto i fiori sulla tomba dell’artista italiano e poi si sono ritrovati a pranzo nel castello reale. Al centro del colloquio, informale, oltre le celebrazioni di Leonardo, il trovarsi concordi entrambi sull’esigenza di rilanciare l’Ue e rafforzare le collaborazioni bilaterali.Pace fatta tra Italia e Francia? “Non ce n’è bisogno, i legami tra Francia e Italia sono talmente forti, storicamente profondi che non ce n’era bisogno”, ha assicurato Mattarella, che ha aggiunto: “l’amicizia che oggi viene riconfermata dal presidente Macron e da me è un’amicizia a prova di qualunque cosa”.

Ultimo appuntamento per i due presidenti nel castello di Chambord costruito dopo la morte di Leonardo, prendendo spunto da alcuni suoi progetti. Qui Mattarella e Macron hanno assistito all’incontro tra studenti italiani e francesi, oltre 500, che hanno discusso del genio dei rinascimento in 4 sessioni dedicate. Testimonial nomi di eccezione: per la fisica Fabiola Giannotti, per la letteratura Alessandro Baricco, per l’astrofisica Samantha Cristoforetti e il collega francese Thomas Pesquet, e per l’architettura Renzo Piano. Proprio il senatore a vita e archistar italiano ha dato forse a questa giornata, più che di riconciliazione di riconferma, il senso forse più alto: “Costruire è un gesto di pace” ha detto e “l’Europa è una costruzione di pace”.