Roma, 4 dic. (askanews) – “In definitiva, quello che sta succedendo oggi in Francia sta al processo democratico risolverlo. E siamo molto fiduciosi sul fatto che la Francia è una democrazia molto forte e resiliente, siamo fiduciosi che il processo democratico raggiungerà le giuste conclusioni”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Ocse, Mathiaa Cormann, rispondendo a una domanda sulla Francia durante la conferenza stampa di presentazione dell’Economic Outlook.
Nel rapporto, per la Francia l’ente parigino prevede un 1,1% di crescita quest’anno a cui dovrebbe seguire un più 0,9% il prossimo e più 1% nel 2026. Problematiche le attese sui conti pubblici: il rapporto tra deficit di bilancio e Pil è atteso in crescita al 6,1% quest’anno e poi al 5,5% il prossimo e al 5,2% nel 2026. Secondo l’Ocse, il debito/Pil della Francia dovrebbe salire al 113,3% quest’anno, al 116,9% il prossimo e al 119,9% del 2026.
Da giorni il quadro politico in Francia è di nuovo in bilico, dopo che il piano di Bilancio elaborato dal governo privo di maggioranza – affidato dal presidente Emmanuel Macron all’ex commissario europeo Michel Barnier – ha innescato crescenti ostilità da parte delle opposizioni di destra e sinistra.
Secondo il capo economista dell’Ocse parigino, Álvaro Pereira “è piuttosto importante che la disciplina di bilancio assicurari che il debito sia una su una traiettoria al ribasso. E da anni sottolineiamo il fatto che in Francia il livello di spesa sul Pil è più alto che in altri paesi. Quindi – ha ribadito – è importante elaborare dei piani di medio termine per assicurare che il debito siano su una traiettoria discendente”.