Formazione nei Paesi in via di sviluppo: Fondimpresa apre la call da 5 milioni di euro

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Uno strumento di finanziamento della formazione di lavoratori in Paesi terzi che si pone l’obiettivo di qualificarsi quale buona pratica nell’ambito delle politiche migratorie. È l’Avviso 4/2024 presentato oggi da Fondimpresa nel corso del seminario informativo “Formazione in paesi terzi. Misure per l’inclusione e lo sviluppo economico”. “Questo è un avviso innovativo, sperimentiamo un modello di formazione finanziato anche a lavoratori terzi in Paesi in via di sviluppo per garantire da una parte una immigrazione di qualità, quindi controllata, un processo che avviene attraverso strutture in qualche modo affiliate, e dall’altro garantiamo un processo di sviluppo serio alle nostre aziende che oggi lamentano ma carenza di manodopera molto forte”, afferma Aurelio Regina, presidente di Fondimpresa. “Questo avviso ha un significato politico ed economico allo stesso modo – prosegue – e anche nell’inclusione sociale ha un modello di sviluppo particolare. Noi ci crediamo molto, ci abbiamo lavorato molto e naturalmente richiederà il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali perché è un processo molto complesso. Il Paese oggi sconta da una parte un calo demografico molto alto, e dall’altra parte un’immigrazione irregolare e poco controllata dai flussi necessari. Noi entriamo nel vivo di una materia molto delicata, ma vogliamo dare un contributo per il nostro Paese e le nostre aziende”. Seppur previsto per quest’anno in forma sperimentale e con una dotazione iniziale di 5 milioni di euro, l’Avviso è un’iniziativa di grande rilevanza per il Paese e che potrebbe essere un supporto importante per le aziende che oggi sperimentano un importante mismatch tra domanda e offerta di lavoro ed una modalità regolata per l’ingresso di lavoratori in Italia, a cui verrà proposta non solo una formazione di tipo tecnico ma anche civico e linguistico.

“La formazione è sempre la prima politica attiva, è quella che annulla le asimmetrie, avendo una formazione congiunta sicuramente partiamo già con il piede giusto”, sottolinea Massimo Temussi, direttore generale delle Politiche Attive del Lavoro del Ministero del Welfare. Anche Fulvio Bartolo, vicepresidente di Fondimpresa, sottolinea il problema della mancanza di manodopera e da qui “l’importanza di far arrivare persone che possono integrarsi perfettamente in quanto conoscono l’italiano e trovano lavoro nelle aziende che hanno necessità di alcune figure professionali. Abbiamo messo 5 milioni per vedere come va, ma le imprese sono molto interessate”, assicura.