Football Usa,c’è nesso CTE e colpi testa

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(ANSA) – WASHINGTON, 15 MAR – Per la prima volta un dirigente della potente ‘National Football League’ americana (NFL) ha riconosciuto il legame diretto tra i traumi cranici subiti dai giocatori e la comparsa dell’encefalopatia cronica: la grave malattia degenerativa cerebrale di cui soffrono proprio molti atleti della NFL. A riconoscere il nesso tra i colpi alla testa subiti durante le partite del gioco e la patologia, è stato il vicepresidente per le politiche di sicurezza e della salute dell’NFL, Jeff Miller, nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla commissione della Camera Usa sul governo ed il commercio. Rispondendo alla domanda di Jan Schakowsky – deputato dell’Illinois – sulla possibile connessione tra “football e la malattia del cervello degenerativa”, Miller ha citato lo studio della ricercatrice Ann McKee della Boston University: “Certamente l’indagine ha mostrato che un certo numero di giocatori della NFL in pensione sono stati diagnosticati con la ‘encefalopatia cronica traumatica’ (CTE)”.
   

(ANSA) – WASHINGTON, 15 MAR – Per la prima volta un dirigente della potente ‘National Football League’ americana (NFL) ha riconosciuto il legame diretto tra i traumi cranici subiti dai giocatori e la comparsa dell’encefalopatia cronica: la grave malattia degenerativa cerebrale di cui soffrono proprio molti atleti della NFL. A riconoscere il nesso tra i colpi alla testa subiti durante le partite del gioco e la patologia, è stato il vicepresidente per le politiche di sicurezza e della salute dell’NFL, Jeff Miller, nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla commissione della Camera Usa sul governo ed il commercio. Rispondendo alla domanda di Jan Schakowsky – deputato dell’Illinois – sulla possibile connessione tra “football e la malattia del cervello degenerativa”, Miller ha citato lo studio della ricercatrice Ann McKee della Boston University: “Certamente l’indagine ha mostrato che un certo numero di giocatori della NFL in pensione sono stati diagnosticati con la ‘encefalopatia cronica traumatica’ (CTE)”.