Fondo rilancio imprese, via alle adesioni

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Investitori istituzionali e professionali possono partecipare al capitale della società per la patrimonializzazione delle aziende

L’obiettivo è arrivare a una dotazione minima di un miliardo di euro. Manifestazioni di interesse entro martedi 16 giugno

C’è tempo fino a martedì  16 giugno per partecipare al capitale della Società per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese usufruendo della garanzia dello Stato. Le manifestazioni di interesse possono essere presentate dagli investitori istituzionali e professionali.

Il decreto legge

L’istituzione della Società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese, di cui il Governo promuove la sottoscrizione del capitale da parte di investitori istituzionali e professionali, è stata istituita con il decreto legge numero 3 del 2015 In linea con quanto previsto dal decreto-legge numero 133-2014 Sblocca Italia.

Il fondo

La Società gestirà un Fondo privato di servizio per il rilancio delle imprese industriali italiane, con non meno di 150 addetti, caratterizzate da equilibrio economico operativo, ma con necessità di adeguata patrimonializzazione. In particolare, attraverso il Fondo, la Società dovrà sostenere la realizzazione di operazioni di ristrutturazione, di sostegno e di riequilibrio della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese, favorendo anche processi di consolidamento industriale e occupazionale, anche mediante la predisposizione di piani di sviluppo e di investimento. In relazione a questi obiettivi, la Società potrà investire capitale raccolto in proprio, compiere operazioni di finanziamento e acquisire o succedere in rapporti esistenti, anche ridefinendone le condizioni e i termini, al servizio dello sviluppo operativo e dei piani di medio-termine delle imprese, compreso l’affitto o la gestione di aziende, rami di aziende o siti produttivi.

Dotazione minima

L’operatività del Fondo è subordinata alla dotazione minima di un miliardo di euro, da raggiungere attraverso quote sottoscritte da almeno tre investitori istituzionali e professionali, ciascuno in misura non inferiore al 5 per cento e non superiore al 40 per cento.

Investitori garantiti

Per assicurare risorse adeguate alla Società, il decreto legge istitutivo ha previsto inoltre che alcune categorie di investitori potranno beneficiare della garanzia dello Stato, purché riconoscano “un corrispettivo per la garanzia orientato al mercato, in conformità alla normativa della Ue in materia, anche a valere sulla quota degli utili ad essi distribuiti”. In particolare, fino al 70 per cento del capitale sarà costituito da investitori garantiti, mentre il restante 30 per cento sarà costituito da investitori non garantiti, che avranno un ruolo determinante nelle deliberazioni sugli investimenti e i finanziamenti da effettuare e nella nomina dei soggetti cui saranno attribuiti poteri gestionali di livello apicale. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 4 maggio 2015 ha previsto che la garanzia copra l’80 per cento del costo dell’investimento, cumulato senza capitalizzazione per tutta la sua durata, nella misura in cui tale costo non sia stato recuperato dall’investitore mediante la riscossione dei dividendi e di altre somme distribuite dalla società, esclusi i rimborsi del capitale versato percepiti a valere sulla quota garantita. Per ogni investitore garantito l’ammontare minimo dell’impegno di investimento è pari a 100 milioni, con un obiettivo di raccolta minimo complessivo pari a 580 milioni di euro. Proprio ai soggetti che intendono partecipare in qualità di investitori garantiti è rivolto l’avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse appena lanciato dal Governo, che rimarrà aperto fino alle ore 18 di martedì prossimo 16 giugno.

Requisiti

L’avviso è destinato agli investitori soggetti a forme di vigilanza e autorizzati a operare in Italia, nonché agli altri soggetti indicati dalla legge, purchè siano dotati di un patrimonio netto pari ad almeno 100 milioni di euro oppure, nel caso di organismi di investimento collettivo e fondi pensione, presentino attività gestite superiori a 500 milioni di euro; non si trovino in difficoltà finanziarie ai sensi della Comunicazione della Commissione europea sull’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE sugli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie.


Dotazione minima del Fondo

1 miliardo di euro, da raggiungere attraverso quote sottoscritte da almeno tre investitori istituzionali e professionali, ciascuno in misura non inferiore al 5% e non superiore al 40%

Composizione del capitale

Fino al 70 per cento del capitale costituito da investitori garantiti

Fino al 30 per cento costituito da investitori non garantiti

Impegno di investimento

Minimo 100 milioni per ogni investitore garantito con un obiettivo di raccolta minimo complessivo pari a 580 milioni

Copertura della garanzia

80% del costo dell’investimento

Scadenza

Ore 18 del 16 giugno 2015

Scarica il decreto