Fondimpresa: boom formazione nell’anno europeo delle competenze

26


Raccolti 434 milioni per la spesa formativa, 370 già utilizzati

Milano, 27 dic. (askanews) – Il 2023 è stato l’anno europeo delle competenze e Fondimpresa lo ha chiuso con un dato superiore a quello dei propri 19 anni di storia con 434 milioni di euro di raccolta destinata alla spesa formativa, 370 milioni di spesa già realizzata nel 2023 e un numero superiore di imprese aderenti al fondo, oltre 4.200 in più, che corrisponde a 112.500 lavoratori in più. E le persone formate nel corso del 2023 sono state più di mezzo milione. “Non sono solo risultati importanti per la quantità – ha detto il presidente di Fondimpresa, Aurelio Regina – ma è la qualità della formazione che è stata particolarmente rilevante”.Una qualità che ha riguardato settori strategici come la tecnologia digitale, l’energia rinnovabile e l’automazione. In quest’ottica il Fondo ha facilitato la transizione di molte aziende verso processi più efficienti e sostenibili, e questa evoluzione ha avuto un impatto positivo sull’occupabilità e sulla competitività delle imprese italiane nel panorama globale.”Noi – ha aggiunto la vicepresidente di Fondimpresa, Annamaria Trovò – ci teniamo molto a dare un riscontro sull’impatto che le attività formative che finanziamo hanno sul contesto economico, sul contesto sociale e per garantire ai lavoratori percorsi di upskilling di cui c’è un gran bisogno e di cui tutti parlano. Tutti parlano di competenze: noi possiamo dire di avere contribuito, finanziando l’attività formativa, ai percorsi di alfabetizzazione digitale per decine di migliaia di persone”.E guardando al futuro, Fondimpresa si impegna a rendere la formazione professionale ancora più inclusiva e accessibile. “Il Fondo – ha concluso il presidente Regina – mira inoltre a ridurre le disparità, le asimmetrie nella formazione tra ogni singolo lavoratore, a garantire che ognuno abbia un proprio percorso formativo. Ecco perché da sempre puntiamo all’abrogazione del Comma 722 della legge 190 del 2014 che restituirebbe ai fondi interprofessionali quel prelievo forzoso di 120 milioni operato nel 2014 e che deve tornare ai lavoratori per la loro formazione e per il loro futuro”.Risorse che, secondo Fondimpresa, darebbero il giusto respiro alla formazione continua.