“Affrontare le questioni principali che impediscono a Calabria, Campania e Sicilia di sfruttare appieno il potenziale” dei fondi Ue, e a “spianare la strada per il “Affrontare le questioni principali che impediscono a Calabria, Campania e Sicilia di sfruttare appieno il potenziale” dei fondi Ue, e a “spianare la strada per il successo della politica di coesione in futuro“. È l’obiettivo della missione al Sud della commissaria Ue alle politiche regionali Corina Cretu, che tra giovedì e venerdì sarà a Reggio Calabria e Palermo per una serie di incontri ad alto livello e visite a progetti cofinanziati da Bruxelles. Nonostante l’accelerazione visibile negli ultimi due anni a soli otto mesi dalla fine del periodo di programmazione 2007-2013 i ritardi accumulati dai programmi regionali di Calabria, Campania, Sicilia e Trasporti (Reti e mobilità) con il 40% della spesa ancora non dichiarata sono certamente ragione di reale preoccupazione. Da qui i piani d’azione messi in piedi dopo missioni di esperti della Commissione, che individuano i fondi ancora da spendere, obiettivi trimestrali e altre misure. L’appoggio a questi piani significa, spiega la commissaria, che l’esecutivo comunitario “è preparato a sostenere le autorità nel miglioramento della loro capacità di assorbimento. Allo stesso tempo, ha avvertito, “le regole devono essere rispettate sempre“. Il fatto è che, anche per il nuovo periodo di programmazione dei fondi Ue 2014-2020, proprio queste tre regioni “hanno presentato molto in ritardo le loro proposte“. E quindi, ricorda la Cretu, “nel caso di Calabria e Campania le lettere con le osservazioni ufficiali della Commissione hanno potuto essere inviate solo a fine marzo“, mentre “la lettera per la Sicilia è potuta partire solo a febbraio“. Questi “spiacevolissimi ritardi“, sottolinea la commissaria, “confermano i problemi di capacità che abbiamo notato” per il periodo 2007-2013, ragione per cui su sua specifica richiesta è stata inserita la questione del rafforzamento della capacità amministrativa nell’evento di giovedì. In base all’accordo raggiunto tra Bruxelles e Roma, ogni amministrazione che gestire fondi Ue dovrà preparare un piano in cui per tutte le carenze amministrative identificate dovrà proporre misure per risolverle. Perchè, avverte la Cretu, “solo se la questione viene affrontata in modo efficace possiamo sperare di usare con successo i fondi disponibili al Sud“.