Fondi Ue, Jannotti Pecci: Serve un cambio di passo

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Alleggerire il carico fiscale di chi fa impresa e rafforzare il sistema di incentivi, sostenere le capacità innovative, generare un  miglioramento dell’ambiente finanziario per le imprese, assicurare continuità a strumenti già sperimentati e diventati una buona prassi come il credito d’imposta, il super ammortamento, la Sabatini, il contratto di sviluppo: sono queste le richieste che gli Industriali della Campania avanzano alla politica. Lo fanno per voce del presidente Costanzo Jannotti Pecci nel corso del convegno “Il ciclo di programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 tra obiettivi di sviluppo, nuovi strumenti di attuazione e aspettative del territorio” organizzato ieri venerdì 9 Giugno a Piazza dei Martiri dall’Ordine dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili del Circondario del Tribunale di Napoli.
Jannotti Pecci sottolinea nel corso del dibattito l’andamento altalenante della programmazione delle risorse europee. “Ad oggi non è partito alcun bando in attuazione del Por Fesr 2014/2020 – dice – che, come noto,  rappresenta il programma finalizzato alle misure di sviluppo di tipo più strettamente economico. Per quanto concerne il POR FSE  2014/2020 dedicato alle politiche per l’occupazione, al contrario, registriamo un migliore avanzamento delle misure di più diretto interesse per le imprese”.
Detto questo, il presidente di Confindustria indica gli obiettivi prioritari e le misure da mettere in campo. Tra queste, come detto c’è il contratto di sviluppo che, dice, “rappresenta forse l’unico intervento esplicito di attrazione di nuove attività industriali. Si può pensare ad un utilizzo mirato dei contratti di sviluppo anche nei grandi hub portuali del Mezzogiorno e per tutte le attività retro portuali/logistiche o di assemblaggio. Ma si può pensare attraverso questo strumento, e nell’ambito dei grandi progetti di rigenerazione urbana, di dare risposte  rapide al forte potenziale localizzativo in termini di saperi, culture, giovani ad alta qualificazione che le grandi aree urbane del Mezzogiorno, con tutte le loro difficoltà, sono capaci di esprimere”.