I caregiver sono familiari che si occupano in maniera gratuita e volontaria dei propri cari con bisogni di cura elevati (ad esempio pazienti oncologici, cronico degenerativi, con malattie rare, con disabilità congenita o sopravvenuta), con ovvie ripercussioni sulla propria quotidianità e sull’assetto familiare. Una situazione che comporta cambiamenti nello stile di vita, con conseguenze negative in termini di occasioni di lavoro, disponibilità economica, benessere psicofisico e socialità. Interverranno in questo contesto i 12 nuovi progetti che la Fondazione Con il Sud ha selezionato con la quinta edizione del bando socio-sanitario e che sosterrà complessivamente con 4 milioni di euro. Tre iniziative saranno avviate in Campania (province di Napoli e Caserta) e in Sicilia (province di Siracusa, Trapani, Catania), due in Puglia (province di Brindisi, Lecce, Foggia e Barletta-Andria-Trani) e Sardegna (provincia di Nuoro), una in Basilicata (provincia di Potenza) e in Calabria (provincia di Crotone). Si stima che in Italia i caregiver siano più di 3 milioni, in prevalenza donne tra i 45 e i 55 anni, che spesso svolgono anche un lavoro fuori casa o che sono state costrette ad abbandonarlo (nel 60% dei casi) per potersi dedicare a tempo pieno alla cura dei familiari[1]. In Italia, infatti, la famiglia rappresenta un luogo privilegiato di cura, tanto per motivi culturali quanto per l’insufficienza di servizi dedicati. “Prendersi cura di un familiare in difficili condizioni di salute – dichiara Stefano Consiglio, presidente della Fondazione Con il Sud – è un impegno che ha purtroppo delle importanti ricadute sul benessere psicofisico di una persona, oltre ad avere ovviamente delle conseguenze a livello economico. Fondazione Con il Sud vuole essere al fianco dei caregiver, troppo spesso lasciati soli. Riteniamo che sia imprescindibile intervenire e crediamo che questi nuovi progetti selezionati possano fare molto: mettendo al centro la persona e le sue esigenze, puntando sulle alleanze tra pubblico e privato sociale – che la Fondazione Con il Sud auspica e promuove in vari ambiti – e sulla competenza, la sensibilità e la conoscenza dei bisogni di un territorio di cui il mondo del terzo settore è particolarmente capace”.
Saranno attivati sportelli di ascolto, consulenza, orientamento, punti informativi per accompagnare i caregiver a livello amministrativo e burocratico; attività laboratoriali e ricreative sia per i pazienti che per chi li assiste, momenti di svago e socializzazione per i caregiver (come attività sportive, culturali e artistiche); saranno formati assistenti domiciliari per garantire a chi si prende cura di un familiare con elevato bisogno di cura di poter avere tempo libero, lavorare o svolgere le normali attività quotidiane. Grazie ad accordi con i centri per l’impiego e le agenzie regionali per il lavoro si cercherà di favorire l’inserimento o la ricollocazione professionale di chi aveva abbandonato il proprio lavoro per prendersi cura del familiare. È prevista, inoltre, la collaborazione con enti pubblici e imprese private per promuovere i temi del welfare aziendale e i sostegni di cui il caregiver lavoratore può beneficiare. Oltre alla formazione professionale, sarà offerta anche quella inerente la gestione domestica del familiare con elevato bisogno di cura e, attraverso la tecnologia, il caregiver avrà supporto in questo (ad esempio attraverso app e linee telefoniche dedicate o dispositivi che monitorano le funzioni vitali del paziente). Attraverso i progetti che saranno finanziati si intendono migliorare le condizioni e la qualità di vita di 2300 caregiver familiari. Nelle partnership di progetto sono coinvolte quasi 100 organizzazioni: oltre ad associazioni, fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, università, enti religiosi, c’è un importante rappresentanza (oltre il 40%) di enti pubblici (soprattutto comuni e aziende sanitarie). Con le precedenti edizioni del bando la Fondazione Con il Sud ha sostenuto con quasi 18 milioni di euro circa 50 progetti per il contrasto della povertà sanitaria, delle nuove dipendenze, per potenziare i servizi di assistenza e cura gestiti dalle organizzazioni del terzo settore e attivare interventi di inserimento socio-lavorativo per persone con disabilità psichica.