Si chiama Basket Bond ma con la pallacanestro non ha nulla a che vedere anche se si tratta comunque di un gioco di squadra. L’ultimo congegnato della premiata ditta Elite attraverso cui Borsa Italiana, in stretta collaborazione con Confindustria, mette a disposizione delle imprese nuovi strumenti per la loro crescita e l’eventuale sbarco in Piazza Affari.
In questo caso gli elementi qualificanti, accanto a quelli già conosciuti, sono almeno due: da parte degli organizzatori (con l’ulteriore partecipazione della Banca europea degli investimenti, di Cassa depositi e prestiti e di Banca Finint) e da parte delle aziende finanziate che si raggruppano in un cesto (basket, appunto) per bilanciare il rischio dei rispettivi andamenti.
Il meccanismo, insomma, funziona così. Dieci imprese scelte da Elite per le loro qualità e potenzialità si stringono insieme ed emettono obbligazioni della stessa durata e al medesimo tasso, ma ciascuna per l’ammontare delle proprie esigenze, che vengono sottoscritte da un veicolo finanziario appositamente creato e che a sua volta emette titoli per l’intera somma (nel caso di specie, 122 milioni).
I titoli così trasformati sono quindi trasferiti dal veicolo finanziario a un gruppo d’investitori istituzionali – come Bei e Cdp – che li prendono in carico sottoscrivendo la quasi totalità dell’offerta: Bei per il 50 per cento e Cdp per il 33. Lungo il processo s’inseriscono garanzie che impegnano i singoli attori a rispondere in solido degli eventuali rischi connessi all’operazione.
Insomma, l’unione delle dieci aziende attentamente selezionate dal braccio Elite di Borsa Italiana rappresenta un cesto ben assortito. Investire nel quale dovrebbe riuscire un buon affare per chi struttura l’operazione, per chi mette i capitali e per chi li riceve con una modalità mai tentata prima: un’innovazione di sistema per la finanza al servizio dell’economia reale.
Per le dieci imprese inserite nel basket, tutte di settori differenti ma accomunate dalla stessa sorte, si tratta di sperimentare un percorso nuovo. Di fare una nuova esperienza che, in effetti, le rende vicendevolmente responsabili anche se ciascuna mantiene la propria individualità. Il successo dell’una è il successo dell’altra. E anche in questo caso ci troviamo di fronte a una rarità.
La piattaforma Elite, che in definitiva fa capo al London Stock Exchange, conta già 700 compagnie di trenta Paesi diversi e punta a raggiungere presto il traguardo delle mille associate. Si rafforza in questo modo la possibilità per le imprese di rivolgersi a fonti di finanziamento diverse dal classico credito bancario che, come tutti sanno, continua scarseggiare.
In ultimo, per togliere la curiosità, ecco le dieci aziende che partecipano al primo basket: Damiano, leader dell’alimentazione bio; la farmaceutica Molteni; Objectway, specializzata in software per istituzioni finanziare; Irritec, attiva nel settore dell’irrigazione; Gruppo Mep, soluzioni all’avanguardia per l’edilizia; Cornaglia che opera nell’automotive; Peuterey per l’abbigliamento casual; la radio Rds; Svas Biasana per la medicina; Tecnocap nel campo degli imballaggi metallici.