Filiere industriali, Vito Grassi (Graded) a Cernobbio: Digitale e competenze 4.0 per disegnare nuove strategie di sviluppo

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“Il digitale è la chiave per disegnare le strategie delle filiere industriali ed è lo strumento che consentirà di superare i limiti di una struttura produttiva frammentata come quella italiana, composta da tante piccole e medie imprese”. Ad affermarlo è Vito Grassi, ad di Graded, presidente di ALuiss ed ex vicepresidente di Confindustria, tra gli ospiti della 50esima edizione del Forum Ambrosetti a Cernobbio. ”La digitalizzazione porta con sé, però, anche un profondo cambiamento nel modo di lavorare che può essere realizzato solo attraverso lo sviluppo delle competenze necessarie a tutti i livelli – aggiunge Grassi – E se nelle imprese di grandi dimensioni questo percorso è stato compreso e avviato da tempo, è necessario ora puntare con determinazione alla creazione di competenze anche nelle imprese più piccole. Dobbiamo insistere con la sensibilizzazione e la formazione per far capire che il digitale non è solo per le grandi imprese. Tante Pmi hanno già realizzato investimenti importanti per la modernizzazione dei loro processi produttivi ma molte altre, ancora, sono da coinvolgere”. Per consentire all’Europa di raggiungere gli obiettivi sulle competenze digitali previsti nel ”Percorso per il decennio digitale” per il 2030, conclude Vito Grassi, ”è necessario che il nostro Paese attui un deciso cambio di passo, attivando percorsi qualificati di formazione, riqualificazione e aggiornamento professionale e dando concreta attuazione alle misure previste dalla Strategia Nazionale per le competenze digitali. C’è bisogno di attivare degli ‘acceleratori’ che possono essere realizzati dalle Università in combinazione con le aziende sul modello di quanto realizzato dalla Università Federico II di Napoli con Digita, l’Academy 5G e le altre analoghe iniziative attivate sul territorio grazie al supporto di Capgemini, Tim, Nokia e di tante altre realtà del settore privato che mettono gratuitamente a disposizione dei giovani gli strumenti per accrescere le loro capacità e competenze per una migliore integrazione nel tessuto produttivo. Nell’epoca della globalizzazione dei mercati e delle produzioni, le Università, le Academy e i centri di ricerca rappresentano un fattore fondamentale per alimentare lo sviluppo economico, un punto di riferimento essenziale per la nuova imprenditorialità innovativa, in larga parte costituita da spin-off della ricerca e da start-up tecnologiche”.