“Abbiamo investito 500 milioni nei porti e nella logistica, abbiamo appena comprato il più grande terminal che esiste a Livorno e abbiamo fatto anche grandi investimenti a Ravenna, e poi anche a Bari… abbiamo poi rilevato due porti in Grecia, con l’obiettivo complessivo di porti a emissioni zero”. Lo ha detto Emanuele Grimaldi, presidente dell’International chamber of shipping (Ics), in occasione della seconda edizione del Festival euromediterraneo dell’economia (Feuromed), a Napoli. Le navi “che stiamo varando e che vareremo hanno un’emissione pari al -50 per cento di quelle precedenti” e “per il 2050 auspichiamo di raggiungere il 100 per cento di decarbonizzazione”.
Il sistema Ets penalizza imprenditori e porti europei
Per Grimaldi “il sistema Ets introdotto sui trasporti europei è un grande problema”. “Certamente vogliamo la decarbonizzazione ma – secondo il presidente dell’International Chamber of Shipping – serve anche pragmatismo, non possiamo perdere competitività rispetto agli altri. Il problema dell’ambiente interessa l’intero globo e per tanto deve essere trattato a livello globale. C’è un’agenzia dell’Onu che sta lavorando su questo tema, l’Europa portare avanti la sua sensibilità ambientale in un contesto internazionale e non penalizzando i propri imprenditori e i propri porti a discapito degli altri”.
Il sistema Ets, Emission Trading System, che si applica agli impianti grandi emettitori d’Europa, che hanno a disposizione un numero predefinito di quote CO2 consentite, da scambiare su un apposito mercato. Chi emette di meno può vendere i suoi permessi e guadagnarci sopra, mentre chi emette di più è costretto a comprare quote verdi per ripagare l’impatto sull’ambiente.
Mar Rosso, gli equipaggi rischiano la vita per attacchi Houthi, intollerabile
“Nella percezione della gente non si dava, prima delle ultime crisi, molto peso ai trasporti internazionali marittimi, ma il 90% dei trasporti mondiali arriva via mare – ha detto ancora Grimaldi -. Siamo in un’economia interconnessa, abbiamo visto col Covid la grande interdipendenza fra Paesi… quello che sta succedendo è intollerabile per i nostri equipaggi. Già c’è scarsità di persone che vogliono fare questo mestiere, e ora questa gente rischia la vita…. C’è una nave sequestrata da 90 giorni da questi Houthi…”.
Mediterraneo, i gruppi del nord Europa soffrono di più crisi
“Il Mediterraneo conta moltissimo, abbiamo investito già 2 miliardi e ne investiremo altri due di miliardi. Sono investimenti che vanno verso una direzione di minori consumi e minori emissioni. Riteniamo che tutte le prossime navi che vareremo avranno emissioni inferiori del 50% a quelle delle precedente generazione. Questi investimenti ci permettono oggi di fare grandi risultati…. Abbiamo due società importanti che operano nel Nord Europa, queste sono quelle che hanno contribuito meno ai nostri buoni risultati e che hanno sofferto maggiormente questa crisi scaturita dopo il conflitto Ucraina-Russia forse per una deindustrializzazione europea per carenze su chip, batterie e intelligenza artificiale”. Così Emanuele Grimaldi, presidente dell’International Chamber of Shipping (Ics), è intervenuto a Feuromed, il festival euromediterraneo dell’economia.