Imparare a capire e a esprimere le proprie emozioni con l’aiuto della natura, saperla leggere attraverso i sensi, riscoprirsi parte di essa attraverso le iniziative svolte nell’orto e le attività didattiche che spaziano tra scienze, arte e cucina: sono solo alcuni dei temi al centro della Festa degli Orti Slow Food che si celebra l’11 novembre. Quest’anno, nel 20esimo anniversario dell’inizio del progetto, la giornata coinvolge non solo 29mila studenti e 1.600 insegnanti di 400 scuole, dagli asili nido alle scuole secondarie di primo grado, ma anche 400 attivisti della rete nazionale degli Orti Slow Food di comunità nata a maggio con il sostegno di UniCredit: una platea eterogenea, ma unita dall’impegno per la tutela della biodiversità e delle risorse naturali. Il tema del 2024, la relazione dell’essere umano con la natura e nella natura, si inserisce nel percorso avviato con l’ultima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, e rafforza la visione del cibo come nutrimento, cultura, convivialità, piacere, e come elemento potente di connessione con la terra. In Campania partecipano alla Festa 22 scuole, 88 classi, 1.580 studenti e studentesse e 3 comunità.
“Coltivare è un percorso di crescita e consapevolezza. Nell’orto impariamo a vivere in armonia con la natura, a rispettare i suoi ritmi e a cogliere ogni sua sfumatura, a comprendere il valore della cura e dell’attesa. Salvaguardiamo non solo varietà autoctone e metodi di coltivazione, ma anche legami e relazioni, evidenziando l’importanza del lavoro di squadra e dell’impegno collettivo per il bene comune – ha sottolineato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia -. Oggi, come vent’anni fa, consideriamo l’orto un’aula a cielo aperto e un’attività quotidiana a servizio dell’educazione e della didattica. Ma oggi, più di allora, crediamo che sia urgente dedicarsi all’educazione alimentare delle giovani generazioni, perché abbiano gli strumenti per decidere come alimentarsi, perché, a differenza di ogni altra merce, il cibo diventa noi. Attraverso scelte consapevoli d’acquisto, soprattutto nell’alimentazione, determiniamo quale filiera produttiva sostenere. Per questo motivo, insieme all’Università di Scienze Gastronomiche, continuiamo a rinnovare l’invito a firmare l’appello perché l’educazione alimentare venga inserita come insegnamento nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Ma educare i giovanissimi non basta, è necessario che tutti prendano coscienza dell’importanza di coltivare e mangiare in modo consapevole, e non c’è modo migliore di farlo che prendendosi cura di un orto. Per questo, dal 2024, grazie al sostegno di UniCredit, abbiamo ampliato la rete agli orti alle comunità, per coinvolgere il maggior numero possibile di realtà e soggetti che vogliono sporcarsi le mani e fare la differenza”. “La sostenibilità ambientale, l’impegno verso le comunità in cui operiamo, rappresentano una parte fondamentale della nostra cultura – ha affermato Annalisa Areni, Head of Client Strategies di UniCredit -. Siamo fortemente impegnati ad aumentare costantemente il nostro impatto sociale e siamo quindi orgogliosi di essere partner di Slow Food”.