Federico II e Istituto Zooprofilattico, ecco l’anticoncezionale per cinghiali

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Grazie alla collaborazione tra Università Federico II di Napoli, Università del Queensland e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici (Napoli) arriva una ricerca destinata a rivoluzionare l’annoso problema dell’emergenza cinghiali. Per ridurre il proliferare dei mammiferi selvatici potrebbe essere somministrato un anticoncezionale attraverso esche alimentari. Lo rende noto Coldiretti Campania dopo aver incontrato il professor Giuseppe Campanile, professore ordinario di zootecnia presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzione Animale dell’Università Federico II. Il ricercatore campano è tornato dalla terra dei canguri con in tasca un progetto di ricerca che è stato finanziato dal Ministero della Sanità e dall’Assessorato alla Sanità della Regione Campania. Per una singolare coincidenza l’omologo australiano del professor Campanile è il professore Michael D’Occhio, originario di Torrecuso in provincia di Benevento. A completare il gruppo di lavoro tutto campano c’è Antonio Limone, direttore generale dell’IZSM.