Federazione del Mare: Bene l’intesa Onu sulla diversità biologica marina delle aree extra territoriali

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in foto ka Conferenza intergovernativa presieduta da Rena Lee, ambasciatrice di Singapore

Si sono conclusi con successo i negoziati per un nuovo accordo Onu sulla diversità biologica marina delle  aree al di fuori della giurisdizione nazionale. La Conferenza intergovernativa, svoltasi sabato 4 marzo, è stata presieduta da Rena Lee, ambasciatrice di Singapore per le questioni  relative agli oceani e al diritto del mare e inviata speciale del ministro degli Affari esteri.
La Federazione del Mare, si legge in una nota, “si unisce al generale apprezzamento per la positiva conclusione dei  negoziati per il raggiungimento del nuovo Trattato delle Nazioni Unite sull’Alto mare per proteggere  l’oceano, affrontare il degrado ambientale, combattere il cambiamento climatico e prevenire la  perdita di biodiversità”. “L’accordo BBNJ – prosegue il comunicato – è il culmine delle discussioni avviate nel 2004 sotto gli auspici dell’Onu per  migliorare il regime giuridico internazionale relativo alla conservazione e all’uso sostenibile della  diversità biologica negli oceani al di là delle zone economiche esclusive e delle piattaforme  continentali degli Stati. Nonostante sia estremamente biodiverso, solo l’1% dell’alto mare è  attualmente regolamentato. L’accordo BBNJ è quindi un importante passo avanti nel contribuire alla  governance dei beni comuni globali. Singapore presiede i negoziati dell’accordo dal settembre 2018″.
Un aspetto innovativo dell’accordo BBNJ comporta l’impegno dei paesi sviluppati a fornire un  ulteriore 50% dei loro contributi finanziari annuali ai sensi dell’accordo per finanziare progetti di  rafforzamento delle capacità che aiuteranno i paesi in via di sviluppo a conservare e utilizzare in  modo sostenibile la biodiversità marina, nonché ad attuare l’accordo. L’accordo BBNJ impegna  inoltre gli Stati a condividere i benefici derivanti dall’uso delle risorse genetiche marine, anche  facilitando l’accesso ai campioni e ai dati della ricerca scientifica sugli organismi marini delle aree al  di fuori della giurisdizione nazionale ai ricercatori dei paesi sviluppati e in via di sviluppo. L’Accordo entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di 60 Stati. Intanto, l’UE ha già manifestato il  suo impegno a garantire che ciò avvenga rapidamente e, per aiutare i Paesi in via di sviluppo a  prepararsi alla sua attuazione, stanzierà 40 milioni di euro nell’ambito di un Programma globale per  gli oceani invitando i membri della High Ambition Coalition a fare lo stesso nei limiti delle loro  capacità. (High Ambition Coalition è un gruppo informale di paesi all’interno della Convenzione quadro delle  Nazioni Unite sui cambiamenti climatici impegnati a portare avanti proposte progressiste sull’ambizione  climatica).
“Il successo ottenuto dalla Conferenza intergovernativa della BBNJ riafferma l’importanza e la  rilevanza della cooperazione multilaterale e delle Nazioni Unite nello stabilire e sostenere un ordine  internazionale basato su regole – afferma Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare –. Si tratta di un evento momento storico perché dopo oltre un decennio di lavori preparatori e  negoziati internazionali l’accordo sul Trattato delle Nazioni Unite per l’alto mare rappresenta un  concreto passo avanti per la salvaguardia degli oceani e per preservare la vita marina e la  biodiversità , risorse indispensabili per le generazioni presenti e future”. 

Il messaggio di Antonio Gutierres, Segretario generale delle Nazioni Unite 

Il comunicato della Commissione Europea 

Il comunicato del Ministero degli Affari Esteri di Singapore