Fed, Powell: E’ arrivato il momento di tagliare i tassi d’interesse. E le borse festeggiano (Piazza Affari la migliore)

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in foto Jerome Powell

“È arrivato il momento”: con queste parole il presidente della Federal Reserve (Fed) statunitense Jerome Powell ha dato il segnale che i mercati aspettavano, spalancando le porte a un primo taglio dei tassi nella prossima riunione dell’istituto il 17 e 18 settembre. “È giunto il momento di un aggiustamento della politica monetaria”, ha dichiarato il capo della banca centrale statunitense in un discorso molto atteso durante un simposio di banchieri centrali principalmente americani a Jackson Hole. “Il ritmo dei tagli dei tassi dipenderà dai dati futuri, dall’evoluzione delle prospettive e dall’equilibrio dei rischi”, tra il Le Borse europee festeggiano l’intervento del presidente della Fed Jerome Powell a Jackson Hole che ha annunciato in maniera esplicita quello che in tanti si aspettavano: l’istituto americano a settembre è pronto a tagliare i tassi dopo oltre quattro anni. I listini, già in buon rialzo per tutta la giornata, hanno incrementato i guadagni dopo le parole del banchiere centrale, fino a chiudere in netto rialzo l’ultima seduta della settimana. Così Milano (+1,02%) è stata la migliore Piazza insieme a Madrid (+1,09%), riportandosi ai livelli di inizio agosto, a 33.650 punti. Nel dettaglio, Powell, durante il simposio dei banchieri centrali, ha detto che “è arrivato il momento” di ridurre il costo del denaro, vista la decisa diminuzione dell’inflazione e i rischi di un rallentamento del mercato del lavoro. “Il momento e la portata dei tagli dipenderanno dai prossimi dati”, ha sottolineato. Al momento, secondo il FedWatch Tool di Cme Group, è praticamente certo un taglio di almeno 25 punti base nella riunione del prossimo 17-18 settembre, mentre c’è il 32,5% di possibilità di un taglio di 50 punti base. Intanto altri segnali sulla tenuta dell’economia Usa sono arrivati dai dati, migliori delle stime, sulle vendite di case nuove a luglio. Sull’azionario milanese rimane in rosso solo Brunello Cucinelli (-0,99%), mentre svettano l’automotive con Stellantis (+1,56%) e Iveco (+2,61%), e le utilities, con Enel (+1,62%). Sul valutario, ancora debole il dollaro: l’euro scambia con il biglietto verde a 1,1186 (da 1,1108 ieri in chiusura), vicino ai massimi di fine 2023. Lo yen incrocia la moneta unica a 162,09 (da 162,25) e il biglietto verde a 144,84 (da 146,06). Corre il petrolio, con il Wti a 74,78 dollari (+2,4%) e il Brent a 78,93 dollari (+2,2%). In aumento del 2,2% anche il gas ad Amsterdam a 37,4 euro al MWh. In rialzo il prezzo dell’oro, con il contratto spot a 2.515 dollari l’oncia (+1,2%) e il future a 2.552 (+1,4%).