Fed, Boj, Grecia: sui mercati cresce l’attesa

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Attesa da settimane da mercati e analisti si avvicina, ormai, l’ora decisiva per la Federal Reserve. Oggi si riunisce il Fomc e domani, giovedì 17 settembre, la Banca centrale degli Stati Uniti comunicherà la sua decisione sui tassi d’interesse, che dal 2006 ad oggi non sono mai stati mossi al rialzo nella lunga lotta per sconfiggere la recessione e supportare la crescita economica. Ora che gli Usa mostrano continuamente segnali di vigore, con il mercato del lavoro che procede a gonfie vele, l’economia è per molti pronta a scontare una graduale normalizzazione della politica economica. Ma la locomotiva mondiale è troppo isolata: le turbolenze finanziarie diffuse dalla Cina, la cui economia è in rallentamento, la lentezza della ripresa europea e il fiato corto dei mercati emergenti suggeriscono cautela al presidente Janet Yellen. Anche la Banca mondiale ha chiesto espressamente pazienza nell’inasprire la politica monetaria, preoccupata dagli scossoni possibili sui mercati emergenti: per anni, il denaro a costo zero è stato spostato dagli investitori speculativi in quelle parti del mondo (le uniche a offrire rendimenti per loro accettabili) e ora un segnale di stretta da parte della Fed rischia di accelerare il deflusso di capitali, diretti verso porti più sicuri. All’interno del Fomc, il direttivo della Fed, il dibattito sembra ancora apertissimo. Ad ogni modo, le possibilità di un intervento immediato sono un po’ più elevate secondo un recente sondaggio condotto dal Wall Street Journal: il 46% degli intervistati si aspetta una stretta nel mese in corso, comunque in netto calo rispetto all’82% di inizio agosto. Il 9,5% del campione prevede che il costo del denaro sia alzato a ottobre contro il 3% di un mese fa. Il 35% anticipa un rialzo dei tassi a dicembre contro il 13% dell’inizio del mese scorso. Un altro 9,5% prevede che il governatore Yellen aspetti fino al 2016, in aumento dal 2% emerso dal precedente sondaggio. Ma l’attesa per la Fed non è l’unico catalizzatore di una settimana densa di appuntamenti: prima sarà infatti la Banca centrale del Giappone ad ampliare verosimilmente la sua politica già espansiva e domenica prossima la Grecia è chiamata alle urne per votare il nuovo governo: la sfida di Alexis Tsipras è riuscire a costruire una maggioranza più solida rispetto a quella che si è spaccata nel momento di approvare il terzo piano di salvataggio con la Ue.

Borse asiatiche

Borse asiatiche positive questa mattina in scia al rialzo di ieri a Wall Street. Gli ultimi dati macro statunitensi non particolar mente brillanti hanno fatto crescere la convinzione tra gli addetti ai lavori che la Fed ritardi ancora il rialzo dei tassi e le borse sembrano aver gradito. L’attesa resta comunque alta e nulla è ancora deciso. Il Nikkei ha chiuso le contrattazioni odierne in rialzo dello 0,81% a 18171 punti, segno positivo anche a Seoul che ha fatto registrare una crescita dell’1,96% mentre Hong Kong guadagna l’1,4% e Shanghai l’1,1%. Sul fronte macroeconomico da segnalare che la BoJ nel proprio bollettino mensile ha affermato che l’economia nipponica sta continuando a migliorare sebbene in maniera moderata. Le esportazione e le Importazioni si sono più o meno stabilizzate facendo un piccolo passo indietro rispetto al recente passato a causa dell’indebolimento delle economie emergenti. Lo stesso istituto centrale si aspetta che l’economia continui a crescere moderatamente mentre per quanto concerne l’inflazione la crescita reste rà ancora prossima allo zero. Il Ministero delle Finanze giapponese ha annunciato di aver collocato 1091,8 mld yen in titoli a 20 anni. Il rendimento del JGB e’ salito all’1,164% dall’1,144% dell’asta di agosto e le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 2,55 volte contro le 3 volte dell’asta precedente. In Cina il Ministero del Commercio ha reso noto che ad agosto gli Investimenti non finanziari verso l’estero sono cresciuti del 7% su base annuale attestandosi a 13,5 miliardi di dollari. Da inizio anno la crescita è stata del 18,2%. Peggiora invece l’outlook dell’economia Australiana. Secondo l’ultima indagine di Westpak Bank e Melbourne Institute l’Indice anticipatore ha segnato un calo dello 0,3%. Il risultato segue il rialzo dello 0,1% fatto registrare a luglio, stando così le cose appare difficile che il Paese centri l’obiettivo di crescita del 3% per il 2016, come previsto dalla Banca. La borsa ha fatto comunque registrare un rialzo dell’1,5%.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in netto rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,4%, l’S&P 500 l’1,28% e il Nasdaq Composite l’1,14%. I dati macro economi pubblicati in giornata, inferiori alle attese, hanno convinto gli investitori che la Fed non alzerà i tassi di interesse già questo mese. Le vendite al dettaglio hanno evidenziato un incremento dello 0,2% nel mese di agosto a fronte di attese pari a +0,3%, indicando un rallentamento rispetto al dato del mese precedente (+0,7%). L’indice escluso il comparto auto è diminuito dello 0,1% su base mensile (consensus +0,2%). L’indice Empire State Manufactoring (che misura l’andamento dell’attività manifatturiera di New York) si è attestato nel mese di settembre a -14,67 punti in calo per il secondo mese consecutivo dopo la rilevazione di agosto pari a -14,92 punti e risultando nettamente inferiore alle attese degli analisti fissate su un indice pari a -0,75 punti. Un valore al di sotto dello zero indica che l’economia del settore manifatturiero dello stato di New York è in via di peggioramento. Nel mese di agosto la Produzione Industriale ha evidenziato un calo dello 0,4% rispetto al mese precedente. Il dato è risultato inferiore alle stime degli addetti ai lavori (pari a -0,2%), in peggioramento rispetto al dato precedente, pari al +0,9%. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva si è attestato al 77,6%, in calo dal 78,0% della rilevazione precedente. Sul fronte societario Chevron +1,86%. Il petrolio ha chiuso sul mercato Nymex a 44,59 dollari al barile, in crescita dell’1,34%. Walt Disney -0,36%. Il gruppo dell’intrattenimento ha siglato un accordo con Tence nt per la distribuzione in Cina dei contenuti relativi alla saga Guerre stellari. General Eletric +2,16%. Secondo Bloomberg, il conglomerato potrebbe acquistare attività di Halliburton. BlackRock +2,29% Goldman Sachs ha introdotto il titolo del gigante dei fondi di investimento nella “Conviction Buy LIst”. Kellogg +1,08%. Il produttore di cereali ha annunciato l’acquisto del 50% del distribuzione in Nigeria e Ghana Multipro per 450 milioni di dollari. Ups +3,66%. Il corriere espresso prevede di assumere 95 mila dipendenti stagionali per gestire il picco di consegne nel periodo festivo.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in deciso rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna l’1%, il Cac40 di Parigi l’1,3%, il Ftse100 di Londra 0,7% e l’Ibex35 di Madrid l’1,2%. Brilla in particolare il comparto del lusso grazie ai risultati superiori alle attese di Prada e Richemont. Euro in calo contro dollaro: EUR/USD al momento oscilla in area 1,1250 ovvero sui minimi da giovedì scorso. Mercati obbligazionari deboli in avvio dopo la massiccia flessione di ieri: il rendimento del BTP decennale sale di 1 bp all’1,89%, quello del Bund si incrementa di 2 bp allo 0,75%. Lo spread è quindi in calo di 1 bp a 114. Ieri è stata una seduta in crescendo per l’azionario del vecchio continente. Il Dax ha terminato in rialzo dello 0,56% a 10.188,13 punti mentre il londinese Ftse100 si è fermato a 6.137,60 punti, lo 0,87% in più rispetto al dato precedente. Incrementi di circa un punto percentuale per l’Ibex (+0,89% a 9.782,5) e il Cac40 (+1,13% a 4.569,37).

Italia

Il Ftse Mib segna +0,81%, il Ftse Italia All-Share +0,79%, il Ftse Italia Mid Cap +0,66%, il Ftse Italia Star +0,72%. Ieri Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo dopo alcuni deludenti dati Usa visti dal mercato come un allontanamento del primo rialzo dei tassi da parte della Fed, che giovedì svelerà la sua decisione al termine della due giorni di riunione di politica monetaria. In particolate ad agosto la produzione industriale è scesa dello 0,4%, mentre le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,2% contro attese che indicavano +0,3%. In mattinata il listino milanese aveva sofferto l’ennesimo tonfo della Borsa di Shanghai, con l’indice Comoposite che si è attestato appena sopra la soglia psicologica dei 3.000 punti, e il deludente indice Zew tedesco che ha settembre è sceso a 12,1 punti dai 25 punti di agosto. Oltre al Fed Day, in programma giovedì, gli investitori guarderanno nel fine settimana le elezioni politiche in Grecia. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta con un rialzo dell’1,62% a 21.903 punti. Oggi partenza lanciata per i titoli del settore lusso in scia al rally delle borse cinesi e alle indicazioni giunte dal gruppo di abbigliamento Inditex che ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 1,17 miliardi di euro, in crescita del 26% a/a. I ricavi del proprietario del marchio Zara nel periodo febbraio-luglio sono aumentati del 17% a 9,42 miliardi mentre le vendite a parità di perimetro sono salite del 7%. Guadagnano nettamente terreno Moncler (+3,2%), Salvatore Ferragamo (+3,5%), Luxottica (+2,2%), Yoox (+1,9%). Acquisti su Telecom Italia (+2,2%) dopo che Repubblica e il quotidiano francese Les Echos hanno rilanciato l’ipotesi, peraltro già circolata la scorsa settimana sui media italiani, secondo cui Vivendi sarebbe pronta ad aumentare la partecipazione nella compagnia telefonica dall’attuale 15,5% al 20%. Sale Mediaset (+2%) che ha stretto una partnership con i fondatori del gruppo Finelco con l’obiettivo di imprimere ulteriore sviluppo alle proprie attività radiofoniche. Mediaset ha acquisito il 19% del capitale sociale di RB1 Spa che detiene assieme ai soci fondatori il 92.8% di Gruppo Finelco. Nell’ambito degli accordi è prevista la facoltà di Mediaset di incrementare la propria partecipazione, ferme restando le necessarie autorizzazioni regolamentari. FCA (+1,6%) prolunga il recupero di ieri in scia ai dati sulle immatricolazioni in Europa a luglio e agosto, mesi in cui la casa guidata da Sergio Marchionne ha messo a segno rispettivamente progressi del 16 e 13,9 per cento, contro il +9,5 e +11,5 per cento del mercato. Mary Barra, a.d. di General Motors, alla vigilia dell’apertura del Salone dell’Auto di Francoforte ha affermato che il piano di fusione proposto da Marchionne non è nell’interesse della casa americana, aggiungendo che in caso di OPA ostile gli azionisti opterebbero per l’indipendenza del gruppo.


I dati macro attesi oggi

Mercoledì 16 settembre 2015

07:30 GIA Bollettino mensile BoJ;

10:30 GB Tasso di disoccupazione lug;

10:30 GB Indice salari lug;

10:30 GB Variazioni n° richieste sussidi disoccupazione lug;

11:00 EUR Indice costo del lavoro T2;

11:00 EUR Inflazione (finale) ago;

14:30 USA Inflazione ago;

16:00 USA Indice NAHB (mercato immobiliare residenziale) set;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;

22:00 USA Acquisti netti att. finanziarie (l/term.) lug.