Fecondazione assistita, nuovo metodo del Cnr per identificare gli ovociti più sani

109

Messo a punto un nuovo metodo per identificare gli ovociti più sani da utilizzare per la fecondazione assistita e che permette di aumentare le probabilita’ di una gravidanza. A farlo e’ stata una collaborazione tra un gruppo di ricerca dell’Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom) di Trieste e il reparto di Clinica ostetrica e ginecologica dell’Irccs materno infantile Burlo Garofolo di Trieste. Gli esiti delle ultime ricerche sono stati pubblicati sulle riviste European Biophysics Journal e su Acta BioMaterialia. “Uno dei momenti piu’ importanti per determinare la fortuna di un processo di fecondazione e’ la selezione degli ovociti, oggi condotta in base a caratteristiche esclusivamente morfologiche: il medico sceglie la cellula da fecondare rispetto alla forma considerata indice del suo migliore stato di salute. Il criterio e’ pero’ soggettivo e si basa fondamentalmente sull’esperienza dell’embriologo”, dice Laura Andolfi, ricercatrice del Cnr-Iom. “L’obiettivo di queste ricerche e’ invece identificare un metodo piu’ generalizzabile, non invasivo e capace di velocizzare il processo”, aggiunge. Il problema e’ che gli ovociti non possono essere trattati, al fine di preservarli, e non c’e’ quindi modo di capirne lo stato di salute. “Noi ci siamo chiesti se potessero essere usati come indicatori dello stato di salute degli ovociti le loro caratteristiche meccaniche, cioe’ la deformabilita’, l’elasticita’ e la rigidita’. La risposta e’ risultata affermativa”, spiega Andolfi. I ricercatori hanno cosi’ costruito sonde specifiche capaci di imprimere omogeneamente la forza su tutta la cellula. “Con tali sonde abbiamo osservato e verificato la deformabilita’ dell’intero ovocita, e non solo della membrana esterna, ottenendo un’ulteriore conferma dell’efficacia di questo parametro. Le caratteristiche meccaniche sono effettivamente utili per stabilire lo stato di salute delle cellule da fecondare”, prosegue Andolfi.