Fca, la Cgil chiede garanzie su Pomigliano

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“In passato, in varie occasioni e circostanze, Marchionne aveva promesso che nel 2018 Fca avrebbe raggiunto l’obiettivo della piena occupazione nei siti italiani. Da Detroit, dallo stesso Ad si apprende che in America saranno effettuati investimenti per un miliardo di dollari, mentre per l’Italia si limita a dire che ogni previsione sulla piena occupazione è rinviata. Tutto ciò impone una riflessione approfondita sullo stato generale in cui versa il Gruppo ed in particolar modo lo stabilimento Fca di Pomigliano”. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso da Fiom, Cgil Campania e Napoli.
“Per la Cgil e la Fiom – continua il comunicato – era prevedibile, fin dall’inizio, che la sola produzione della Panda non riusciva a saturare l’intero organico, che prima era impiegato su due linee di montaggio per produrre più modelli del marchio Alfa Romeo. Purtroppo, oggi la situazione è ancora più preoccupante perché entro il 2018 termineranno gli ammortizzatori sociali, senza i quali si possono ipotizzare ricadute negative per il mantenimento dei livelli occupazionali”.
“Tra il sito di Pomigliano e Nola – prosegue la nota – sono circa 2000 gli esuberi che da temporanei potrebbero diventare strutturali.
E’ evidente che il disallineamento che si è determinato tra il piano produttivo e occupazionale dell’azienda e gli ammortizzatori sociali genera una crescente preoccupazione tra i lavoratori. Lo stesso Marchionne negli ultimi mesi ha più volte rimandato le decisioni riguardanti il futuro dello stabilimento e adesso limitarsi semplicemente ad aspettare il prossimo appuntamento ufficiale “l’investitor day“, che dovrebbe tenersi per l’inizio di giugno, lo consideriamo troppo rischioso e poco responsabile. Anche la scelta già dichiarata da Marchionne di spostare la produzione della Panda in Polonia e di sostituirla, forse, con un solo modello premium appare poco convincente per garantire la piena occupazione”.
“Per la Cgil e la Fiom – continua ancora la nota – il primo obbiettivo su cui bisogna impegnarsi è il mantenimento dei livelli occupazionali per cui, se è necessario, la Panda deve rimanere a Pomigliano e affiancarle la produzione di un nuovo modello premium. La proprietà di Fca sta raggiungendo tutti gli obiettivi finanziari e secondo Marchionne a breve riuscirà anche ad azzerare il debito del gruppo. Per la Cgil e la Fiom il costo del raggiungimento di questi obiettivi non può e non deve essere scaricato sui lavoratori, per cui è indispensabile che il Gruppo trovi le risorse per rilanciare gli investimenti negli stabilimenti italiani e punti in modo convincente sulla produzione di modelli ibridi e elettrici che, a detta di Marchionne, entro il 2025 costituiranno metà del mercato”.
“Per questi motivi – conclude il comunicato – abbiamo inviato una lettera al presidente della Regione Campania, all’assessore alle attività produttive e all’assessore al lavoro per chiedere loro un impegno concreto per garantire un futuro produttivo e occupazionale allo stabilimento Fca di Pomigliano”.