di Rosina Musella
Cosa hanno in comune un brand napoletano di moda curvy e una content creator italiana emigrata a Londra? L’obiettivo comune di combattere lo stigma contro i corpi grassi, o almeno questo vale per la collezione FattiFatty SS2021 realizzata in collaborazione con Serena Bertozzi. FattiFatty Vintage Curvy Girl è un marchio di moda made in Italy fondato nel 2019 dai tre fratelli Scotti: Gioacchino, Nunzia e Rossella. “Puntiamo a parlare di body positivity”, ci racconta Nunzia, “realizzando abiti studiati per esaltare la femminilità delle donne, strizzando l’occhio ad uno stile vintage e romantico”. L’azienda, che attualmente si rivolge ad un pubblico prettamente femminile, si pone come strumento verso l’accettazione del proprio corpo, abbracciando i concetti di moda sostenibile e inclusiva: sul loro sito, infatti, è possibile trovare taglie dalla S fino alla 3XL e diverse collezioni abbinabili tra loro grazie all’idea del Mix&Match.
In uscita il 28 febbraio la collezione FattiFatty SS2021 ideata insieme a Serena Bertozzi. Conosciuta sul web anche col nome di “A Tale in Color”, Serena muove i primi passi online con il suo canale YouTube, raccontandosi e condividendo le sue esperienze in giro per il mondo, dall’Italia al Giappone, fino ad arrivare a Londra dove risiede tutt’ora. Da diverso tempo sui suoi canali social sensibilizza il pubblico verso battaglie come quella della fat acceptance e la body positivity e, da queste scelte comuni, è nata la collaborazione con FattiFatty.
Ce ne ha parlato approfonditamente Nunzia Scotti, nell’intervista riportata qui di seguito.
Che cosa è FattiFatty?
Nasciamo come azienda, ma ci definiamo una grande famiglia perché puntiamo alla creazione di una community di donne con cui vogliamo camminare nel percorso di accettazione del corpo. È per noi una bellissima esperienza di business che genera anche un profondo arricchimento personale.
Non avete un negozio fisico, quanto ha contato il web per la vostra attività?
Il mondo social è stato indispensabile, sia perché non avendo una sede fisica dovevamo necessariamente sfruttare il web, sia perché il nostro obiettivo non è rivolgerci ad una piccola cerchia ristretta, ma a tutte le donne, per diffondere un nuovo modo di pensare partendo dall’acquisto di un abito.
Cos’è il Mix&Match?
Crediamo nel concetto di moda sostenibile, che per noi si traduce nel produrre meno e meglio, mentre per la cliente nell’acquistare meno cose, di qualità. Il Mix&Match aiuta in questo senso perché permette di mescolare tra loro capi appartenenti a collezioni diverse: si può unire la parte superiore di un completo a quella inferiore dell’altro. Così si compra meno, ma ottenendo tantissimi abbinamenti senza dover spendere una fortuna e permettendo alle clienti di divertirsi.
Come avete conosciuto Serena?
Ci siamo conosciute grazie ai social. Scoperto il suo profilo Instagram abbiamo notato subito una somiglianza tra il suo stile e quello FattiFatty così, trovandoci molto in sintonia, abbiamo pensato di creare qualcosa insieme.
Non ci aspettavamo di gestire la collaborazione senza incontrarci, ma grazie alla tecnologia siamo riuscite a condividere tutti i passaggi della realizzazione della collezione, dalla scelta delle stoffe, fino alle strategie comunicative da adottare.
La mancata possibilità di incontrarsi dal vivo si è fatta sentire, ma non escludiamo di farlo in futuro.
Può parlarci della nuova collezione?
Serena è una ragazza molto dolce, un’anima wanderlust, e con questa collezione abbiamo cercato di raccontarne le diverse sfaccettature mantenendo intatta l’essenza FattiFatty. Lei è una giramondo poliglotta, ha origini salvadoregne e toscane, ha vissuto in Giappone ed ora vive a Londra: tutto ciò è racchiuso nelle fantasie di questa collezione che raccontano i diversi aspetti del suo carattere in perfetto stile FattiFatty.
Qual è l’obiettivo di FattiFatty?
Vogliamo permettere alle persone con corpi grassi di costruire un proprio stile particolare e personale. In questo ci siamo lasciate ispirare dai nostri viaggi in Inghilterra: lì ognuno, a prescindere dalla taglia, può vestirsi come vuole, mentre in Italia se si cammina per strada con un abito anni ‘50 si viene visti come se si fosse vestiti da Carnevale. Noi, quindi, manteniamo il concetto di qualità legato al Made in Italy, abbracciando però un’idea di moda più simile a quella inglese.
Inoltre, col nostro lavoro cerchiamo di sensibilizzare le donne verso l’amore per se stesse. Ci piace infatti specificare che coloro che sono ritratte con i nostri abiti indosso non sono modelle, ma donne comuni che si sono messe in gioco. Riusciamo ad apprezzare anche i difetti delle altre donne, non sarebbe bellissimo se lo facessimo anche quando ci guardiamo allo specchio? Sembra un concetto semplice, ma è fondamentale. Quindi, facciamo questo percorso insieme per arrivare in compagnia sulla vetta della montagna.