È troppo impegnativo. Tanto più che la sua inadeguatezza è evidente, avendo spalmato un disastro sull’altro nei 5 anni trascorsi. È comprensibile la sua presunzione, ma sorprende la cecità dei dirigenti del movimento. Che ci sia accordo politico con un avversario da favorire? Se no, fatele capire che è inopportuno ricandidarsi essendo stata la peggiore inquilina del Campidoglio nella storia, sin dall’antichità. Farà l’ennesima figuraccia e non andrà neppure al ballottaggio. È vero che gli elettori sono ingenui e si lasciano abbindolare facilmente, ma una volta sola. Che danno per il M5S.
Quanti lutti dovrà ancora provocare Charlie Hebdo per reclamare una libertà di espressione che, invece, è dileggio?
In ogni religione è possibile trovare il ridicolo non essendo facile dimostrare ciò che predicano. Se qualcuno criticasse la Madonna perché vergine dopo la nascita di Gesù, saremmo indignati. La satira deve esasperare errori o situazioni sbagliate per indurre a correggerli. Dileggiare è violenza non libertà. Maometto è stato un profeta, che ha creato, per le esigenze climatiche e culturali di quei paesi, un tempo pagani, una fede che mancava. Nessuno ha il diritto di deriderla senza istigare la reazione dei fedeli. Se c’è chi reagisce col terrorismo, conviene continuare a provocarli?
Noi siamo geniali nel cambiare nomi alle situazioni, anziché risolverle. Perché non chiamare il MES in altro modo?
Nessuno se ne accorgerebbe e la polemica si placherebbe subito. Ecco come risolviamo da anni i problemi complicati. Per illudere gli handicappati di essere migliorati, li abbiamo chiamati prima disabili, poi diversamente abili. Infine per fargli credere di essere normali li abbiamo fatti gareggiare tra loro. I paesi africani che il secolo scorso colonizzammo, li chiamavamo del terzo mondo. Poi paesi emergenti e, perché si credessero ricchi, sono diventati in via di sviluppo. Così i sordomuti, ora sono audio lesi. Senza mutare nulla accontentiamo tutti. Fare approvare il MES è un gioco da ragazzi.
L’Italia in mano a Chiara Ferragni una soluzione che ci costerà un po’ di dignità ma forse ci risparmierà il lockdown
A lei daranno retta perché la stimano. Finora agli italiani non importa nulla se muoiono genitori e nonni. Noi abbiamo la libertà nel sangue. Vogliamo essere pure liberi di contagiare gli altri. E il paese sta crollando sotto il peso del Covid. Essendo insensibili agli appelli della scienza e ai decreti del governo, il Premier ha trovato la soluzione geniale. Si è rivolto a un’influencer che ha 17 milioni di follower. Se formasse un partito, occuperebbe l’intero parlamento. Sarà lei a convincere gli sprovveduti che – se hanno a cuore la scuola, il lavoro e la movida – debbono rispettare certe regole.
Che paese di idioti! Bastava rispettare le poche e semplici restrizioni per non costringere certe regioni al coprifuoco
Che ci si rimetteva ad accettare qualche privazione che ci veniva richiesta? Solo mascherina e distanza di sicurezza. Ora torneremo al tempo in cui non si poteva circolare la notte e forse neppure lavorare di giorno. Inghilterra, Spagna e Francia ci Invidiavano perché non avevamo quasi più contagi. Adesso li stiamo raggiungendo e forse li supereremo. Proprio le regioni del Nord, nonostante eccellenze di governo, sono costrette a proclamare la quarantena. Chi predica l’unità nazionale non si vergogna di sostenere i negazionisti. Ora non si può uscire di casa. Eppure ci crediamo furbi.
Non sapremo mai se quel giudice fu espulso perché corrotto o per avere superato i limiti consentiti della bruttezza
L’Italia è diventato un paese di ladri, ma la parte sana continua a indignarsi. Ormai la corruzione ha invaso molti settori della società. Lo stato, però, reagisce. La giustizia è lenta, non marcia. Se no, oggi lui sarebbe il simbolo della categoria. Invece, lo hanno cacciato. Nemmeno i suoi amici e gli alleati hanno potuto difenderlo. Non lo meritava. Forse perché troppo brutto. Quando può l’Italia fa giustizia. In effetti c’è tanta gentaglia ma moltissime sono le persone ancora con la voglia di pulizia. Potremo farla quando ci renderemo conto che dipende da ognuno di noi non solo dalla politica.
Si lamentano tutti, dagli industriali ai ristoratori, ma nessuno pensa ai poveri spacciatori danneggiati dal coprifuoco
La città è fuori controllo. Per mettere in crisi il governo, sono scesi appositamente per le strade a migliaia, proprio allo scoccare del lockdown decretato da De Luca. Non è escluso che – se la Camorra non verrà indennizzata con i contributi europei, come tutte le altre categorie produttive – prima o poi non ne nasca il colpo di stato. Sono migliaia di persone che tengono famiglia e non sanno in quale altro modo mantenerla. Sarebbe consigliato esonerare alcuni quartieri dalla restrizione per consentire lo spaccio. Tanto, il Viminale non è in grado di impedirlo. Quindi, evitiamogli la figuraccia.