Farmaceutica, in Campania un polo industriale da 3.300 addetti

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Un export farmaceutico pari all’8% del totale manifatturiero e al 40% di quello hi-tech, e un numero di addetti totali pari a 3.300, tra diretti (900) e l’indotto. Sono i numeri del polo farmaceutico campano presentati oggi nel corso del roadshow di Farmindustria “Innovazione e Produzione di Valore. L’industria del farmaco: un patrimonio che l’Italia non può perdere” che questa volta ha fatto tappa presso lo stabilimento di Novartis Farma di Torre Annunziata, in provincia di Napoli. Un impianto tecnologico nazionale con 450 dipendenti e un indotto di oltre 150 persone, che nel 2015 ha raggiunto i 101 milioni di confezioni prodotte, destinate a circa 115 paesi. A fine dello scorso anno l’impianto si è aggiudicato anche l’appalto interno per la produzione per tutto il mondo (esclusi gli Stati Uniti) di un medicinale innovativo per lo scompenso cardiaco (l’associazione sacubitril/valsartan) che andrà in 110 paesi. La produzione del farmaco è iniziata da pochi mesi con l’obiettivo di raggiungere i 35 milioni di confezioni entro il 2020 (si veda l’intervista al country manager Georg Schroeckenfuchs pubblicata sul numero di febbraio di AboutPharma and Medical Devices). Per raggiungere questo target, l’azienda ha previsto 40 milioni di investimenti sullo stabilimento per gli anni 2015-2017.

“Anche in Campania, come nelle altre Regioni l’industria farmaceutica rappresenta una punta di diamante dell’economia. Qui – ha dichiarato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi – sono presenti nove aziende altamente tecnologiche, a capitale nazionale ed estero, grandi, medie e Pmi che investono, creano occupazione, fanno R&S”. In base ai dati presentati nel corso dell’incontro, la produzione nazionale è cresciuta del 10% negli ultimi cinque anni e gli investimenti in R&S sono aumentati del 15% in due anni. Ad oggi, per valore assoluto della produzione, l’Italia si posiziona al secondo gradino del podio in Europa, dietro alla Germania ma “la nostra industria 4.0 può centrare il “bersaglio” – afferma sicuro Scaccabozzi – diventare cioè il primo Paese produttore in ambito Ue e, per la ricerca, l’hub della sperimentazione clinica. Per questo chiediamo che venga adottata in tempi brevi una nuova governance del sistema della salute, che favorisca innovazione e investimenti”.
Anche per il presidente di Aifa, Mario Melazzini, “la sfida che oggi stiamo affrontando è costituita dalla necessità di sostenere l’innovazione, che deve passare attraverso una forte alleanza, già esistente, tra tutti gli stakeholder interessati allo sviluppo e alla ricerca dei medicinali e attraverso la ridefinizione della governance farmaceutica con proposte per semplificare i processi decisionali e garantire la sostenibilità della spesa”. Il nostro Paese ha un “grande valore in termini di capitale umano e know-how in ambito farmaceutico – conclude il presidente – ma resta fondamentale sostenere la ricerca e favorirne l’attrattività”.
Partito nel 2012 dalla Toscana, il roadshow di Farmindustria ha toccato diverse Regioni, tra cui l’Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Puglia, Abruzzo e Marche.