Fai, serata conviviale all’insegna della contemporaneità

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Negli spazi di Palazzo Ayerbo D’Aragona Cassano, nel cuore del quartiere Materdei, si è tenuta venerdì 2 dicembre la serata conviviale di fine anno del Fai. Ad accogliere i partecipanti la presidente regionale, Maria Rosaria de Divitiis, che ha ricordato il ruolo fondamentale del Fai nell’opera di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambiente italiano.

Ad inaugurare la serata le suggestioni sonore del Maestro Daniele Lombardi. Attraverso un’idea dell’arte intesa in senso multimediale, il compositore fiorentino fonde, in un connubio perfetto, atto suono ed immagine: i brani presentati (Non Finito, Moonlight, Stati d’animo, Mitologie 5), frutto di una raffinatissima ricerca sperimentale, sono stati accompagnati da proiezioni video, trascinando lo spettatore in uno stato di perenne imprevedibilità. Le sue composizioni, dalla forte carica evocativa, con pochi cenni sonori, talvolta evanescenti, sono in grado di suggerire all’ascoltatore stati d’animo, che spaziano, in una sorta di climax e anticlimax, dalla quiete della contemplazione alla più travolgente inquietudine.

La serata è proseguita con la visita al palazzo monumentale: il complesso, di circa 4.200 mq, adibito recentemente a spazio museale per volontà di Giuseppe Morra, è concepito dal mecenate napoletano come un immenso archivio in fieri di arte contemporanea, destinato ad accogliere oltre 2000 opere raccolte in circa quarant’anni di ricerca nel campo artistico. Casa Morra è un luogo dove il tempo sembra giocare ad andare all’indietro e in avanti: Morra, infatti, senza mai dimenticare il passato, pianifica, in questo spazio dinamico, mostre per i prossimi cento anni, attraverso il meccanismo casuale del gioco dell’oca. La casualità è anche il fil rouge che lega in un inedito dialogo le opere dei tre artisti rappresentati in mostra: John Cage con “Not Wanting To Say Anything About Marcel” (1969), Marcel Duchamp con le diciotto incisioni realizzate per Arturo Schwarz ed Allan Kaprow con “Stockroom” (1961-1992). La serata si è conclusa con una cena conviviale a base di vini e piatti tipici locali.