Euroscetticismo, Btp decennale sotto quota 200

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Il punto. Sulla scia delle incertezze politiche in campo europeo il differenziale del Btp decennale oscilla sempre intorno a quota 200 punti. Stamane arretra, per la precisione, a 197, m resta sempre osservato speciale da parte di operatori e istituzioni.

Le principali Borse europee si muovono poco sopra la parità. Il Ftse Mib di Milano segna +0.36,

il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,34%, il Cac40 di Parigi lo 0,73%, il Ftse100 di Londra è fermo sullo 0,00% e l’Ibex35 di Madrid guadagna lo 0,26%.

A Piazza Affari registrati deboli i bancari: l’indice Ftse Italia Banche segna infatti  -0,7% contro il +0,1% dell’EURO STOXX Banks. In flessione Bper Banca (-2%), UBI Banca (-1,8%), Intesa Sanpaolo (-1%).

A tenere banco, dunque, è sempre l’euroscetticismo imperante in questi ultimi giorni. Né hanno aiutato più di tanto le precisazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel che ha escluso l’ipotesi di un’Europa divisa in due. 
Ad ogni modo le incertezze si riversano sul cambio Euro/Dollaro Usa, che mantiene un calo dello 0,38%. La moneta unica viene scambiata a 1,0643 sul biglietto verde. 
Inoltre, in attesa dei dati sulle scorte che verranno diffusi oggi il petrolio registra una netta flessione. I contratti sul Wti con scadenza  a marzo perdono 95 centesimi a 51,74 dollari al barile nel mercato after hour di New York. A Londra il future sul Brent lascia lo 0,69% a 54,67 dollari al barile. 
L’oro continua ad apprezzarsi: il metallo con consegna immediata viene scambiato a 1235 dollari l’oncia.

Borse asiatiche

Tendenza complessivamente altalenante per i mercati asiatici, appesantiti soprattutto da Seoul dove il Kospi ha sfiorato una perdita dell’1% per poi limitare allo 0,49% il suo declino in chiusura.

Ma protagonista in negativo della seduta è stato soprattutto il petrolio, che registra la terza sessione consecutiva con perdite superiori all’1%. 
Il Nikkei 225 di Tokyo che ha eroso le perdite iniziali chiudendo in progresso dello 0,51% (performance sostanzialmente uguale per l’indice più ampio Topix, apprezzatosi dello 0,53%).

La Bank of Japan per la terza volta in una settimana si è mossa acquistando bond in maturazione a 5-10 anni, sollevando timori sulla durata del massiccio quantitative easing voluto dal governatore Haruhiko Kuroda e spingendo al rialzo lo yen sul dollaro.

Restando in tema monetario, il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci principali valute, è comunque in moderato recupero per la terza seduta consecutiva, anche se si è deprezzato di oltre il 3% dai massimi toccati il 3 gennaio scorso. Per quanto riguarda le materie prime è da segnalare il balzo dell’1,30% dei future sul rame a Londra, dopo il fallimento dei negoziati e il conseguente sciopero dei lavoratori di Escondida (in Cile, la più grande miniera di rame al mondo, controllata da Bhp Billiton, responsabile del 5% della produzione globale del metallo rosso), previsto per giovedì.

Seduta contrastata a Sydney per i titoli del settore (mentre i finanziari sono in recupero), ma l’S&P ASX 200 segna un progresso dello 0,52% in chiusura. Chiusura in tono positivo anche per le piazze cinesi. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano infatti lo 0,44% e dello 0,52% rispettivamente. Bene anche lo Shenzhen Composite, apprezzatosi dello 0,76% al termine delle contrattazioni.

E si allinea alla tendenza anche Hong Kong: l’Hang Seng è visto in progresso di circa lo 0,60% (fa ancora meglio l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, in crescita di oltre l’1%).

Borsa Usa

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in leggero rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,19%, l’S&P 500 lo 0,02% e il Nasdaq Composite lo 0,19%. L’indice delle blue chip e il listino tecnologico hanno toccato il livello più alto di sempre.

I dati macro

Petroliferi in rosso con debolezza greggio dopo scorte API

Deboli i petroliferi in scia al greggio che scivola sui minimi dalla seconda metà di gennaio dopo la crescita delle scorte USA (dato API) oltre le attese. Il future aprile sul Brent segna 54,70 $/barile, il future marzo sul WTI segna 51,70 $/barile. In flessione Tenaris (-0,9%), Eni (-0,8%), Saipem (-0,9%). Oggi alle 16:30 il dato dell’agenzia governativa americana EIA sulle scorte settimanali di petrolio e derivati

Spagna: produzione industriale sotto le attese +1,9% a/a

L’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo ha comunicato che la produzione industriale in Spagna in dicembre (stima provvisoria) è cresciuta dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2015 dal +2,8% a/a registrato a novembre (dato rivisto al ribasso da +3,2%). Gli analisti avevano stimato un incremento della produzione industriale del 2,9% su base annuale.

Giappone: surplus partite correnti 2016 ai massimi dal 2007

Flessione per le partite correnti del Sol Levante anche in dicembre. Secondo quanto comunicato dal ministero delle Finanze nipponico, infatti, la lettura è per 1.110 miliardi di yen dai 1.415 miliardi di novembre (1.719 miliardi in ottobre) e contro i 1.290 miliardi del consensus di Reuters. Si tratta comunque del 30esimo mese consecutivo di surplus. Per l’intero 2016 il surplus è cresciuto del 25,8% rispetto al 2015 a 20.650 miliardi di yen (172,74 miliardi di euro), livello più elevato dal 2007.

Giappone: prestiti erogati dalle banche crescono del 2,5% in gennaio

La Bank of Japan ha comunicato che in gennaio i prestiti erogati dagli istituti di credito del Sol Levante sono cresciuti su base annua del 2,5% a quota 444.605 miliardi di yen (pari a 3.708 miliardi di euro). Il dato si confronta con il 2,7% d’incremento atteso dagli economisti ed è in frenata rispetto al 2,6% di crescita registrato in dicembre (2,4% il progresso sia in ottobre che in novembre). Escludendo i trust la crescita dei prestiti è stata del 2,6% come in dicembre (2,4% in ottobre e novembre).

Giappone: Economy Watchers in gennaio cala a 49,8 punti

L’Ufficio di Gabinetto nipponico ha comunicato il dato relativo all’Economy Watchers corrente, sondaggio che determina la fiducia tra i lavoratori in Giappone in relazione all’attività economica e permette di anticipare la spesa dei consumatori. In gennaio la lettura è per un declino a 49,8 punti dai 51,4 punti registrati in novembre e dicembre (48,4 punti in ottobre), che erano il livello più elevato dai 51,6 punti dell’agosto 2015. La componente in prospettiva del sondaggio è invece calata a 49,4 punti in gennaio dai 50,9 di dicembre (51,3 in novembre

Taiwan: in gennaio crescita export rallenta al 7% annuo

Quarto mese consecutivo di progresso per l’export di Taiwan in gennaio, dopo il declino a sorpresa di settembre (i precedenti incrementi registrati in luglio e agosto avevano fatto seguito a una striscia negativa durata 17 mesi). Secondo quanto comunicato martedì dal ministero delle Finanze di Taipei, però, nel primo mese del 2017 le esportazioni sono cresciute del 7% annuo in rallentamento rispetto al balzo del 14,0% di dicembre (e all’incremento del 12,1% in novembre) e contro l’8% del consensus. L’import è invece cresciuto dell’8,4% contro il 13,2% di dicembre (3,0% in novembre) e il 10,4% atteso dagli economisti.

Usa: bilancia commerciale in deficit per 44,3 mld di dollari

Nel mese di dicembre la bilancia commerciale ha segnato un deficit pari a 44,3 miliardi di dollari, in calo rispetto al disavanzo di 45,7 mld del mese precedente risultando lievemente inferiore ai 45 mld delle attese.

L’indagine JOLTS (Job Openings and Labor Turnover Survey) segnala che le posizioni lavorative ricercate dai datori di lavoro a dicembre si sono attestate a 5,501 milioni, inferiori sia ai 5,505 milioni di novembre che ai 5,568 milioni attesi dagli economisti.

Il calendario di oggi
Mercoledì 8 Febbraio 2017

EUR Previsioni economiche Commissione UE;

GB Voto Parlamento su Brexit;

06:00 GIA Indice Economy Watchers (fiducia consumatori) gen;

09:00 SPA Produzione industriale dic;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.