Europarlamento, l’accordo tra i gruppi su presidenze commissioni

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Bruxelles, 11 lug. (askanews) – Un accordo politico di massima, raggiunto oggi fra i gruppi politici del Parlamento europeo, ha stabilito a quali gruppi verranno assegnate le presidenze e vicepresidenze delle commissioni parlamentari, tenendo conto dei nuovi equilibri tra i numeri di seggi determinati dalle elezioni di giugno, e alla chiave di ripartizione delle cariche basata sul “metodo D’Hondt”, (dal nome dello studioso belga Victor D’Hondt che lo inventò nel XIX secolo).

Le assegnazioni delle cariche dovranno comunque essere confermate dai voti nelle diverse commissioni, la settimana successiva alla prima plenaria di Strasburgo che inizia martedì prossimo. Inoltre, sono state cambiate le attribuzioni di quattro presidenze di commissione, rispetto alla bozza iniziale.

Innanzitutto, per evitare che l’Ecr (Conservatori e Riformisti europei, il gruppo di Fdi e di Giorgia Meloni, ma anche del Pis polacco e di altri partiti di destra) avessero la presidenza della commissione Libe (Libertà pubbliche), che si occupa di controllo dello stato di diritto e delle politiche migratorie, il Ppe ha offerto uno scambio: ha ceduto all’Ecr la presidenza, che spettava ai Popolari, dell’ambitissima commissione Agri (Agricoltura), diventata ancora più influente, soprattutto per la destra, dopo la protesta dei trattori. L’Ecr ha accettato lo scambio, visto evidentemente il valore della contropartita in termini visibilità e riferimento alla base elettorale.

La seconda modifica riguarda le commissioni Trans (Trasporti e Turismo) e Cult (Cultura e istruzione), che teoricamente erano destinate al nuovo gruppo di estrema destra dei “Patrioti” (di cui fanno parte la Lega e il Rn di Marine Le Pen). In applicazione del cosiddetto “cordone sanitario” contro i partiti anti europei e della destra estrema, le presidenze di queste due commissioni saranno assegnate ad altri gruppi, ancora da decidere. L’Ecr si è schierato comunque contro il “cordone sanitario” e ha annunciato di non essere d’accordo sulla riassegnazione.

L’accordo prevede che il Ppe (188 seggi) abbia la presidenza della commissione Itre (Industria, Ricerca ed Energia), della commissione Libe (invece della Agri), e poi delle commissioni Afet (Affari esteri), Afco (Affari costituzionali), Pech (Pesca), Cont (Controllo di bilancio) e della sottocommissione Sant (Sanità).

Il gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D, 136 seggi) avrà la presidenza della commissione Econ (Affari economici e monetari), che però non sarà più assegnata all’italiana Irene Tinagli, della commissione Envi (Ambiente), che dovrebbe invece andare a un europarlamentare italiano, della commissione Inta (Commercio internazionale), e poi delle commissioni Regi (Politica regionale) e Femm (Diritti delle donne e Uguaglianza di genere).

All’Ecr, diventato terzo gruppo per numero di seggi (78) andranno le presidenze della commissione Agri (Agricoltura), della commissione Budget (Bilancio Ue) e della commissione Peti (Petizioni).

A Liberali di Renew (77 seggi) saranno assegnate le presidenze delle commissioni Juri (giuridica) e Deve (Sviluppo) e della sottocommissione Sede (Sicurezza e Difesa).

I Verdi (53 seggi) avranno le presidenze della commissione Imco (Mercato interno e Consumatori) e della sottocommissione Droi (Diritti umani).

Alla Sinistra (The Left, 46 seggi, compresi gli otto del M5S), verranno assegnate infine la presidenza della commissione Empl (Laovoro e Affari sociali) e quella della sottocommissione Fisc (Materie fiscali).