Europa tra ripresa, Grexit e referendum

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A cura di Antonio Arricale Si respira area di primavera, in Europa. Nel senso che, nonostante le nubi della Grecia e l’incognita del voto in Gran Bretagna che giovedì 7 maggio deciderà A cura di Antonio Arricale Si respira area di primavera, in Europa. Nel senso che, nonostante le nubi della Grecia e l’incognita del voto in Gran Bretagna che giovedì 7 maggio deciderà se i sudditi di Sua Maestà continueranno ad essere anche cittadini dell’Unione Europea, il pericolo deflazione sembrerebbe scongiurato ancor prima di cominciare. Infatti, dopo la caduta per quattro mesi consecutivi, i prezzi al consumo in tutta l’Eurozona sono rimasti invariati nel mese di aprile. E la tregua viene vista come un’indicazione sul miglioramento della condizione economica della regione. La Banca centrale europea, che ha iniziato l’acquisto di titoli di stato a marzo per contrastare la minaccia di deflazione, potrà intercettare nei prossimi giorni ulteriori segnali positivi. Intanto, la caduta della disoccupazione dell’intera area, anche se in Francia ancora stenta, unitamente ai dati incoraggianti provenienti da Germania e Spagna, sta per il momento sostenendo le proiezione di una ripresa graduale, inquinata solo dal rischio Grexit, cioè dalla possibile uscita della Grecia dall’unione monetaria. Rischio, tuttavia, mitigato da un sostanziale cambio di rotta, sembrerebbe, del premier Tsipras nei confronti dell’Eurogruppo. Ad ogni modo, “ulteriori segnali di miglioramento dei dati relativi all’inflazione dovrebbero contribuire ad alleviare i timori di una pericolosa spirale deflazionistica“, ha detto Johannes Gareis, economista presso Natixis a Francoforte. “La BCE è in attesa di vedere un rafforzamento dell’inflazione, ma per i consumatori della zona euro, la paura della deflazione non è i stata avvertita”. Tornando alle vicende della Gran Bretagna, invece, il voto del 7 maggio servirà anche a misurare il grado di coesione politica interna dopo il referendum scozzese dell’anno scorso. Le proiezioni vedono avvantaggiati i laburisti di Miliband sui conservatori del premier uscente David Cameron. Mentre il terzo attore con cui fare i conti è lo schieramento oltranzista dell’Ukip di Nigel Farage, che incardina la sua politica proprio sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Al momento, tuttavia, la campagna elettorale dei partiti più che sull’Europa ruota intorno intorno ai numeri dell’economia, vista in rallentamento. Infatti, a ridosso dell’appuntamento elettorale, nell’ultima serie di importanti dati economici del Regno Unito, l’Ufficio per le statistiche nazionali ha detto che la crescita nel primo trimestre è rallentata. L’espansione dello 0,3% è stata la lettura peggiore dal 2012 e inferiore alle previsioni degli economisti. Borse asiatiche Mercati asiatici poco mossi questa mattina in una seduta caratterizzata dalla chiusura di Tokyo per lo “Showa Day” la festività che cade nel giorno del compleanno dell’Imperatore Hirohito ch e ha regnato tra il 1926 ed il 1989. Ad Hong Kong l’Hang Seng fa segnare un marginale calo dello 0,14% mentre Seoul ha chiuso in flessione dello 0,23%, positiva invece la borsa cinese che guadagna lo 0,3% circa. Sul fronte macroeconomico da segnalare che nonostante le molte indiscrezioni in tal senso, la People’s Bank of China non ha intenzione di varare un piano di quantitative easing da realizzarsi attraverso l’acquisto di titoli pubblici (con lo swap di debito delle amministrazioni locali detenuto dalla banche cinesi con titoli di emissione statale). Lo scrive Reuters, che per prima aveva lanciato l’ipotesi, citando dichiarazioni di Ma Jun, capo economista dell’istituto centrale. Secondo quanto riporta il sito yicai.com, la Banca centrale ha sufficienti strumenti d’intervento senza dover ricorrere alle misure ipotizzate da Reuters, ha spiegato Ma. La fiducia dei consumatori cinesi in aprile è calata ai minimi di ci nque mesi dopo che in marzo aveva segnato la lettura più alta dal luglio 2014. Il Westpac Mni China Consumer Sentiment Indicator si attesta infatti a 111,1 punti nel mese in chiusura, da 114,7 punti in marzo, non lontano dai minimi di 110,8 del novembre 2011. In ambito societario spicca invece la notizia di Takeda Pharmaceutical che ha dichiarato di aver patteggiato le cause in Usa relative all’occultamento dei rischi d’insorgenza di tumori legata all’uso dell’antidiabetico Actos. Il maggiore gruppo farmaceutico giapponese pagherà sanzioni per complessivi 2,4 miliardi di dollari, cifra che verosimilmente comporterà il primo rosso d’esercizio dal 1949 (anno del collocamento sul listino) per Takeda. Samsung Electronics ha registrato un declino dei profitti netti del 39% (contro il 30% del consensus di Dow Jones) a 4.630 miliardi di won (3,95 miliardi di euro). A frenare la performance ancora una volta la divisione terminali mobili, schiacciata dalla concorrenza di Apple da una parte e dai brand cinesi capeggiati da Xiaomi dall’altra. L’utile operativo del business negli smartphone è crollato del 57% a 2.740 miliardi di won (2,34 miliardi di euro). Le vendite totali nel primo trimestre sono calate del 12% (11% rispetto al precedente periodo) a 47.120 miliardi di won (40,24 miliardi di euro). L’utile operativo di gruppo è calato del 30% a 5,98 miliardi di won (5,11 miliardi di euro). Risultati questi ultimi migliori delle recenti stime di Samsung stessa che aveva previsto 47.000 miliardi di ricavi e 5.900 miliardi di utile operativo. Di positivo il fatto che la marginalità operativa nei terminali mobili sia cresciuta dal 7,5% al 10,6% rispetto al quarto trimestre del 2014. Il titolo Samsung ha guadagnato l’1,39% a Seoul. Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso la seduta contrastati. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,4%, l’S&P 500 lo 0,28% mentre il Nasdaq Composite ha lasciato sul terreno lo 0,1%. Sul listino tecnologico ha pesato il crollo di Twitter. Luci ed ombre dai dati macroeconomici diffusi in giornata. L’Indice S&P/Case Shiller, che misura l’andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali città americane, ha evidenziato nel mese di febbraio un incremento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2014, superiore al consensus e alla rilevazione precedente, fissati rispettivamente su un incremento del 4,7% e del 4,6%. Il Conference Board ha annunciato che l’Indice di fiducia dei consumatori è sceso in aprile a 95,2 punti dai 101,4 punti del mese precedente, rivisto da 101,3 punti. Il dato e’ ben al di sotto delle previsioni degli addetti ai lavori (102,5 punti). Sul fronte societario Apple -1,58%. Sul titolo del gruppo di Cupertino sono scattate le prese di beneficio dopo aver registrato il nuovo record assoluto a 134,54 dollari. Lunedì sera la società ha annunciato i risultati del secondo trimestre che hanno evidenziato ricavi e utili superiori alle attese. Apple ha anche annunciato un incremento del dividendo dell’11% e del programma di acquisto di azioni proprie di 50 miliardi a 140 miliardi. Le vendite di iPhone nel secondo trimestre sono aumentate a 61,17 milioni di unità, il 40% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Whirlpool -7,18%. Il produttore di elettrodomestici ha rivisto al ribasso le stime per l’esercizio in corso. L’utile per azione adjusted è ora atteso tra 12 e 13 dollari per azione contro i 14-15 dollari previsti nella precedente guidance. Nel primo trimestre l’utile è aumentato a 191 milioni da 160 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Escluse le poste straordinarie i profitti si sono attestati a 2,14 dollari per azione, ben 20 centesimi meno rispetto alle attese. Peggio del previsto anche il giro d’affari, aumentato dell’11,1% a 4,85 miliardi (consensus 5,1 miliardi). United Parcel Service (Ups) +3,41%. Il gruppo specializzato nelle spedizioni ha chiuso il primo trimestre con un utile di 1,03 miliardi di dollari (1,12 dollari per azione), in crescita rispetto ai 911 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Il dato è superiore alle attese (consensus 1,09 dollari). I ricavi sono invece aumentati meno del previsto a 13,98 miliardi (+1,4%) contro i 14,27 miliardi indicati dal consensus. Merck & Co +5,06%. Il gruppo farmaceutico ha migliorato le stime di utile adjusted per l’esercizio in corso a 3,35-3,48 dollari per a zione da 3,32-3,47 dollari della precedente guidance. Nel primo trimestre l’Eps adjusted si è attestato a 0,85 dollari contro i 74 centesimi attesi dagli analisti. Meglio del previsto anche il giro d’affari a 9,4 miliardi (consensus 9,1 miliardi). IBM +1,9%. Il colosso informatico ha aumentato il dividendo trimestrale del 18%. Twitter -18,16%. Il social media ha pubblicato a sorpresa, poco prima della chiusura dei mercati, i dati trimestrali. Il giro d’affari nel primo trimestre si è attestato a 436 milioni di dollari contro i 456,8 milioni previsti dagli analisti. Europa Le principali Borse europee hanno aperto la seduta poco mosse una. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,15% e il Ftse100 di Londra lo 0,13%. Sotto la parità il Cac40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,15%). Alle 11 ora italiana saranno diffusi in Europa gli indici di fiducia (industria, servizi ed economia). Negli Stati Uniti alle 14,30 ora italiana sarà svelata la prima stima del Pil del primo trimestre. In serata poi (alle 20 ora italiana) saranno annunciate le decisioni della Fed. Italia Il Ftse Mib segna +0,14%, il Ftse Italia All-Share +0,15%, il Ftse Italia Mid Cap +0,03%, il Ftse Italia Star +0,10%. Ottimo avvio per Telecom Italia (+2,4%) in sintonia con il settore: l’indice EURO STOXX Telecommunications segna +0,3% grazie ai report positivi di alcuni importanti broker su Deutsche Telekom (+1,2%) e Vodafone (+0,7%). Telecom Italia beneficia delle indiscrezioni del Corriere della Sera secondo cui la francese Vivendi (-0,1%), che a breve diverrà primo azionista di Telecom con l’8,3% (girato da Telefonica per la brasiliana Gvt), intende creare un gigante europeo media/tlc comprendente anche Mediaset. Secondo il Corriere, il primo passo di Vivendi dovrebbe essere il rafforzamento in Telecom Italia, per poi puntare all’accordo con Mediaset. Molto bene anche Tiscali (+5,8%) che insieme a Bt Italia e Vodafone-Ericcson si è aggiudicata la gara Consip per la fornitura d i connettività in banda larga e altri servizi per 100mila punti rete della pubblica amministrazione. Ieri Piazza Affari ha chiuso in ribasso dopo la brillante performance della vigilia, favorita dalla decisione di Alexis Tsipras di rinnovare il team di tecnici greci impegnati nelle trattative con i creditori internazionali per trovare un punto d’intesa sulla lista di riforme, necessaria a sbloccare gli aiuti da 7,2 miliardi di euro. Gli investitori restano in attesa degli sviluppi sulla situazione di Atene e della riunione della Federal Reserve, che si concluderà mercoledì sera. Il listino milanese ha aumentato le perdite dopo la fiducia dei consumatori Usa di aprile, scesa a 95,2 punti dai 101,4 punti di marzo. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha perso l’1,15% a 23.532 punti. Deboli i titoli del comparto bancario: Montepaschi ha ceduto l’1,04% a 0,568 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 2,59% a 7,31 euro, Intesa SanPaolo il 2,15% a 3,088 euro, Mediobanca il 2,27% a 8,60 euro, Ubi Banca il 3,21% a 7,23 euro, Unicredit lo 0,76% a 6,50 euro. Male due dei principali player industriali del Paese: FCA ha lasciato sul parterre il 3,06% a 14,84 euro, mentre Finmeccanica ha mostrato una flessione del 2,34% a 11,66 euro. Positiva Prysmian (+1,21% a 19,20 euro) in scia ai conti della rivale Nexans. Dopo l’exploit di ieri l’altro Mediaset ha guadagnato lo 0,55% a 4,71 euro, galvanizzata in questi giorni dalle indiscrezioni della stampa francese. Secondo La Lettre de l’Expansion, una delle possibili prede di Vivendi è proprio Mediaset.


I dati macro attesi oggi Mercoledì 29 aprile 2015 GIA Mercati chiusi per festività; 08:00 GB Indice Nationwide (prezzi abitazioni) apr; 09:00 SPA Vendite al dettaglio mar; 10:00 EUR M3 dest. mar; 10:00 ITA Indice fiducia consumatori apr; 10:00 ITA Indice fiducia imprese apr; 11:00 EUR Indice fiducia consumatori (finale) apr; 11:00 EUR Indice fiducia industria apr; 11:00 EUR Indice fiducia servizi ap r; 11:00 EUR Indice fiducia economica apr; 12:00 GB Indice CBI distribuzione apr; 14:00 GER Inflazione (prelim.) apr; 14:30 USA PIL (1a stima) T1; 16:00 USA Indice Pending Home Sales (mercato immobiliare) mar; 16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati; 20:00 USA Riunione FOMC (Fed).