Euro si stabilizza dopo il calo legato a Bes, ma resta cautela

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A cura di Antonio Arricale Nel corso della seduta di ieri l’euro si è stabilizzato, dopo le vendite subite venerdì scorso in scia ai timori di un possibile fallimento dell’istituto di credito A cura di Antonio Arricale Nel corso della seduta di ieri l’euro si è stabilizzato, dopo le vendite subite venerdì scorso in scia ai timori di un possibile fallimento dell’istituto di credito portoghese Banco Espirito Santo. Gli operatori sembrano scettici sul fatto che le vicende della banca portoghese possano fare da innesco ad un repentino cambio dell’intonazione di fondo del mercato, sostanzialmente stabile e poco volatile negli ultimi sei mesi, anche se, dopo una anno di forte interesse degli investitori per gli asset dei paesi meridionali dell’area euro, appare ormai inevitabile una maggiore cautela sulla valuta unica. “Non credo si possa guardare al Banco Espirito Santo e dire che sia l’inizio di qualcosa, ma è un sintomo di quello che sembra possa accadere” ha spiegato lo strategist di Bank of New York Mellon Simon Derrick, “tutte le ragioni che ci sono state nell’ultimo anno per detenere euro stanno progressivamente venendo meno: questo non significa che l’euro/dollaro si riposizioni immediatamente, ma diventa sempre più probabile che un qualche movimento ci sarà”. La settimana scorsa il cambio era salito ai massimi del periodo a seguito della pubblicazione delle minute dell’ultimo meeting Fed che, a differenza di quanto atteso da alcuni, non hanno dato indicazioni sui tempi di un rialzo del costo del denaro negli Stati Uniti. La valuta unica resta comunque sulla difensiva anche nei confronti dello yen, poco sopra quota 137,50 toccata ieri, il minimo del cambio dall’inizio di febbraio. Borse asiatiche Tokyo in progresso. La BoJ rivede al ribasso le stime di crescita Seconda seduta consecutiva positiva per il Nikkei che questa mattina ha guadagnato lo 0,64% salendo a 15395 punti. L’Indice ha dunque oltrepassato un primo importante ostacolo nel breve periodo, quello dei 15350 punti, candidandosi ad un nuovo attacco alle ostiche resistenze in area 15450, riferimento al di sopra del quale verrebbe interrotta la fase laterale delle ultime settimane ed inviato un importante segnale di forza che proietterebbe obiettivi sui record di fine dic embre a 16300 circa. Nella direzione opposta invece si è innalzata l’asticella che segnala i primi sostegni rilevanti, posti ora a 15100 punti, area di transito di un potenziale testa e spalle ribassista che potrebbe prendere forma nel caso in cui i corsi fallissero l’attacco a quota 15450. La configurazione, se confermata, proietterebbe obiettivi nei dintorni di quota 14700, ultimo riferimento utile affinché non venga compromessa la struttura rialzista che si è sviluppata dai minimi di aprile. Segno positivo anche per il Topix che ha terminato la seduta a 1273,68 punti (+0,65%). Sul versante macroeconomico la Bank of Japan (BoJ) ha rivisto leggermente le stime di crescita dell’economia del Giappone, ma non ha modificato le sue politiche, continuando a puntare a obiettivi impegnativi in termini di inflazione. Nel comunicato successivo al meeting sulle politiche monetarie di martedì, l’istituto centrale nipponico ha confermato l’espansione della base monetaria a un tasso annuale di 60-70.000 miliardi di yen (430-500 miliardi di euro), mantenendo invariata anche le politica di acquisto di asset. La BoJ prevede che l’economia crescerà, al netto delle variazioni dei prezzi, del 1,0% nell’esercizio che terminerà nel marzo 2015, contro precedenti stime dell’1,1%. Invariato l’outlook sugli anni fiscali 2015 e 2016, attesi in progresso, rispettivamente, dell’1,5 e dell’1,3%. Nessuna indicazione su una possibile modifica degli obiettivi di inflazione, e anzi l’istituto ha confermato il target del 2% per il prossimo esercizio. Restano praticamente invariati in giugno gli investimenti esteri diretti in Cina. Secondo i dati diffusi dal ministero del Commercio, infatti, lo scorso mese Pechino ha attratto 14,42 miliardi di dollari di investimenti dall’estero, in crescita dello 0,2% rispetto al giugno 2013. Deciso progresso rispetto agli 8,6 miliardi di dollari di maggio, che aveva segnato u na flessione del 6,7% rispetto allo stesso mese del 2013. Nel semestre il progresso è stato del 2,2% a 63,33 miliardi di dollari. Brutte notizie per i colossi internazionali dell’automotive che guardano a Pechino come loro mercato di riferimento. Secondo la China Association of Automobile Manufacturers, infatti, la vendita di vettura nel Paese rallenterà rispetto alle precedenti previsioni. O, meglio, è prevista attestarsi verso il livello più basso della forchetta prevista in gennaio. Nell’anno il numero di auto vendute in Cina dovrebbe attestarsi a 23,8 milioni, in progresso dell’8,3% rispetto al 2013, ma a fronte di una stima di crescita dell’8-10% annunciata in gennaio dall’associazione. Nei primi tre mesi di quest’anno l’economia cinese ha registrato il progresso più basso in un anno e mezzo, crecendo del 7,4% contro il 7,7% del quarto trimestre 2013. Sul fronte societario appaiono forti i titoli dell’export, con Ho nda Motor in crescita dell’1,57%, Nikon Corp dello 0,90% e Advantest Corp dello 0,41%. Buona la performance del settore immobiliare: Mitsui Fudosan ha guadagnato il 2,91%, Mitsubishi Estate il 2,26% e Sumitomo Realty & Development l’1,49%. Otsuka Holdings è balzata avanti dell’1,70% dopo aver presentato alla Food and Drug Administration la domanda per l’approvazione di un nuovo farmaco, il “brexpiprazolo”, per trattare la schizofrenia e la depressione. In crescita anche le principali piazze asiatiche: Seoul ha terminato la seduta in salita dello 0,94%, a Hong Kong l’Hang Seng segna un progresso dello 0,36%. In lieve calo la borsa di Shanghai con l’indice che segna un -0,18%. Mercato Usa Wall Street: indici chiudono in rialzo, DJ torna sopra quota 17 mila punti. Bene Citigroup A New York i principali indici hanno chiuso la prima seduta dell’ottava in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,66%, l’S&P500 lo 0,48% e il Nasdaq Composite lo 0,56%. Citigroup +3,02%. La banca americana ha chiuso il secondo trimestre con un utile adjusted di 1,24 dollari per azione. Il dato è superiore alle attese (consensus FactSet 1,06 dollari). Citi ha anche raggiunto un accordo con le autorità Usa per chiudere un contenzioso legato ai mutui; la sanzione è pari a 7 miliardi di dollari. Manchester United +4,84%. Il club inglese ha firmato un accordo decennale da 750 milioni di sterline con Adidas per la sponsorizzazione tecnica a partire dalla stagione 2015/2016. Apple +1,29%. Barclays ha alzato il rating sul titolo del gruppo di Cupertino a overweight. Mylan +2,07%. Il gruppo farmaceutico ha annunciato l’acquisto di attività da Abbott Lab. (diritti su 100 farmaci generici) per 5,3 miliardi di dollari in azioni. Urs +12,26%. Aecom Technology ha messo sul piatto 4 miliardi di dollari per rilevare il gruppo attivo nei servizi di ingegneria e costruzioni. AbbVie -0,2%. Il gruppo farmaceutico per conquistare la rivale Shire dovrà alzare l’offerta a 53,20 sterline per azione. Alcoa +0,88%. Il produttore di alluminio ha annunciato un accordo da 1,1 miliardi di dollari con Pratt & Whitney. Wells Fargo -0,35%. Jp Morgan ha tagliato il rating sul titolo del gruppo bancario a neutral da overweight. Europa Borse europee poco mosse, acquisti su Peugeot. Crolla Software AG Le principali Borse europee hanno aperto la seduta poco mosse. Il Cac40 di Parigi guadagna lo 0,02%, il Ftse100 di Londra lo 0,09%. Invariato il Dax30 di Francoforte mentre l’Ibex35 di Madrid lascia sul terreno lo 0,4%. Hennes & Mauritz +1,8%. Il gruppo di abbigliamento ha annunciato un incremento delle vendite del 12% nel mese di giugno. Gli analisti avevano previsto un aumento del 10%. Peugeot +4%. Jp Morgan ha alzato il rating sul titolo della casa automobilistica francese a overweight da neutral. Indra Sistemas -3%. La società d’investimento Casa Grande de Cartagena della famiglia Del Pino ha ceduto circa il 4% del capitale del gruppo di information technology. Saint-Gobain +1,5%. Kepler ha migliorato il giud izio sul titolo del produttore di materiali per costruzioni a buy da hold. Software AG -14%. Il gruppo IT tedesco ha rivisto al ribasso le stime per il 2014. Italia Borsa italiana sotto la parità, Ftse Mib -0,65%. Vendite sui bancari, Yoox balza in avanti Il Ftse Mib segna -0,65%, il Ftse Italia All-Share -0,63%, il Ftse Italia Mid Cap -0,51%, il Ftse Italia Star +0,40%. Borse europee incerte in avvio, debole la periferia-euro. Ieri sera a Wall Street l’S&P 500 ha terminato a +0,48%, il Nasdaq Composite a +0,56%, il Dow Jones Industrial a +0,66%. I future sui principali indici USA al momento sono in parità. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a +0,64%, a Hong Kong l’Hang Seng segna al momento a +0,4% circa. Avvio di seduta difficile per i titoli del settore bancario dopo i giudizi di Morgan Stanley. In rosso Bper (-2,4%), reduce dal rally di ieri, mentre su Mediobanca (-2,8%) la banca americana ha peggiorato la raccomandazione da equalweight (peso uguale al mercato/settore) a underweight (sottopesare rispetto al mercato/settore). In controtendenza BP Milano (+0,5%) e Banco Popolare (+0,5%): Morgan Stanley su questi due titoli ha migliorato la raccomandazione. Vendite anche su Telecom Italia (-1,7%), Mediaset (-1,5%) Generali (-1,3%) . Perde terreno Tod’s (-0,7% a 87,20 euro), su cui Barclays ha abbassato il target price da 94 a 87 euro. Partenza a razzo per Yoox (+4,2% a 19,08 euro) che beneficia di due report positivi: Fidentiis ha avviato la copertura sul titolo con raccomandazione buy (acquistare) e target price a 32/34 euro, mentre Kepler-Cheuvreux ha migliorato la raccomandazione da reduce (ridurre) a hold (mantenere). Fiat (+0,8%) guadagna terreno anche oggi in scia a Peugeot (+4,1%): Jp Morgan ha alzato la raccomandazione sul titolo della casa automobilistica francese a overweight (sovrapesare rispetto al mercato/settore) da neutral.


I dati macro attesi oggi Martedì 15 luglio 2014 Riunione BoJ e decisione tassi; 10:00 ITA Inflazione giu; 10:30 GB Inflazione giu; 10:30 GB Indice prezzi alla produzione giu; 11:00 GER Indice ZEW (fiducia investitori istituzionali) lug; 11:00 GB Intervento Carney (BoE); 14:30 USA Indice Empire State Manufacturing lug; 14:30 USA Indice prezzi importazioni giu; 14:30 USA Vendite al dettaglio giu; 16:00 USA Scorte delle imprese mag; 16:00 USA Intervento Yellen (Fed) al Senato.