Secondo una recente ricerca di Oxfam l’1% della popolazione mondiale detiene più del doppio della ricchezza netta posseduta dal restante 99% (circa 6,9 miliardi di persone). In altre parole: nel mondo ci sono poco più di duemila ultramilionari che, da soli, hanno un reddito superiore a quello del 60% della popolazione mondiale. Si tratta di un dato che lascia poco spazio per la costruzione di altre considerazioni soprattutto se lo affianchiamo a un’altra informazione: il 46% della popolazione mondiale vive con circa 5 dollari e mezzo al giorno che tradotto significa meno di settanta dollari al mese e quindi meno – molto meno – di mille dollari l’anno.
Eud Foundation: la necessità della sfida
Inutile allora prendere il discorso alla larga, soprattutto in questo momento storico così complicato in cui tutti siamo chiamati ad affrontare delle sfide senza precedenti e fino a qualche anno fa nemmeno immaginabili, se non da una mente particolarmente fantasiosa.
Tra crisi sanitarie globali, sistema democratico statunitense in crisi, crescenti bisogni sociali e grandi restrizioni di bilancio è cristallino che le risposte “da manuale” non siano più sufficienti per affrontare le sfide che ci troviamo davanti. Serve altro, ma cosa? La sfida di Eud Foundation è tutta nella parola “altro”: nella ricerca di conoscenze per imparare a guardare in altre direzioni e immaginare la costruzione di politiche capaci di garantire una crescita economica che non sia effimera, ma resiliente, capace quindi di durare nel tempo e in grado di garantire a tutti un accesso ai servizi fondamentali per lo sviluppo all’interno di una società. In poche parole, quello che serve è un nuovo paradigma nel sistema di innovazione che ci guidi verso il cambiamento.
Eud Foundation, parola chiave accelerare
All’interno di questo complesso quadro Eud Foundation vuole posizionarsi come un acceleratore in grado di intervenire – influenzandola – sull’economia internazionale, a partire dallo sviluppo di quei progetti dedicati alla crescita economica sociale che siano sostenibili da un punto di vista finanziario e che siano al contempo finalizzati a soddisfare le domande più deboli. “Crediamo che ci siano due grandi forze della natura umana: l’interesse personale e la preoccupazione per gli altri” è una frase che è possibile ascoltare frequentemente in Eud Foundation e continuando a leggere questo articolo capirete perché.
Il Capitalismo sociale secondo Eud Foundation
Quello del “Capitalismo sociale” è un tema centrale attorno a cui ruota l’identità della Fondazione, ma per essere chiari: di cosa parliamo esattamente quando parliamo di Capitalismo sociale? Si tratta di un approccio grazie al quale governi, imprese e organizzazioni lavorano di concerto per estendere la portata delle forze di mercato in maniera che più persone siano in grado di raggiungere risultati e ottenere un profitto. In particolar modo il modello di Capitalismo sociale della Fondazione consiste nella creazione di un sistema di investimenti a forte impatto sociale pensati per sostenere progetti innovativi nel campo del benessere, dell’inclusione sociale e della salvaguardia della stessa economia di mercato. Azioni necessarie (se non fondamentali) per contenere le disuguaglianze sociali e poter garantire un futuro sostenibile.
Eud Foundation: la chiave per aprirsi a soluzioni innovative
Innovazione è la parola che farà da driver in questo virtuoso processo di cambiamento. L’obiettivo è quello di generare un miglioramento sensibile e facilmente riconoscibile per le comunità rispetto a quanto già esiste, il concetto proprio di innovazione non deve essere correlato necessariamente alla creazione di un preciso valore economico. Eud Foundation persegue il cambiamento attraverso soluzioni nuove e in grado di aggiungere qualcosa in più nel bagaglio esperienziale della popolazione, ottimizzandone le condizioni di vita e quindi aumentando il benessere della società tout court, favorendo la creazione di un sistema alternativo di finanziamento e ottenimento di risorse.
In poche parole il cambiamento sistemico è l’obiettivo finale dell’innovazione sociale. In esso sono coinvolti e interagiscono movimenti sociali, modelli di business, leggi e regolamenti, dati e infrastrutture ed è un modo completamente nuovo di fare e pensare con cambiamenti all’interno nel settore pubblico, in quello privato, nel settore macroeconomico e anche nelle famiglie.
Eud Foundation e Avering per OpenLab
Nel suo quadro di azione, la Fondazione, in collaborazione con Avering (un membro attivo della sua organizzazione) ha avviato un’iniziativa incentrata sulla creazione, gestione e finanziamento di un acceleratore di progetti e iniziative, fattibili e misurabili. Questo acceleratore si chiama OpenLab ed è un programma di accelerazione aziendale in cui Startup e imprenditori pubblici e privati hanno l’opportunità di trasformare le loro idee in qualcosa di concreto: in imprese redditizie e in miglioramenti sociali visibili e resistenti sul lungo termine.
Il processo di lavoro dell’acceleratore OpenLab è descrivibile attraverso le seguenti “cinque azioni manifesto”.
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- IDENTIFICARE. Affinché l’innovazione abbia davvero successo, deve essere focalizzata su un’opportunità capace di creare valore per l’azienda.
- GENERARE. Una volta individuata un’opportunità di innovazione, occorre generare idee originali e creative per sfruttarla.
- VALUTARE. Le idee vengono valutate per selezionare quelle che hanno maggiori probabilità di produrre il massimo valore per l’azienda e la comunità.
- SVILUPPARE. Lo sviluppo delle idee dipende in gran parte dal settore a cui appartiene l’organizzazione.
- IMPLEMENTARE. Ovviamente la parte più importante del processo di innovazione è realizzare le idee. Una volta che un’idea viene approvata deve diventare una realtà. Implementare l’innovazione implica lanciare l’idea sul mercato e comunicarla con successo.
Verso il futuro con Eud Foundation
Le basi per percorrere una strada verso un futuro sostenibile possono essere gettate ed Eud Foundation lo dimostra attraverso una progettualità sul lungo periodo. Le cinque azioni manifesto che abbiamo appena descritto dimostrano un’importante convinzione all’interno della Fondazione: l’innovazione tecnologica è trasversale e può trasformare tutto in modo inarrestabile e dirompente. Esiste un mondo possibile in cui gli ecosistemi delle startup sono integrabili nei processi di innovazione delle organizzazioni pubbliche e private e in cui i programmi di accelerazione sono in grado di rendere possibili idee fino a ieri impensabili. In questo senso, OpenLAB ha sviluppato un concetto ibrido per collaborare strettamente con aziende ed enti pubblici, facilitando la loro partecipazione attiva al programma attraverso la figura del “cliente interno”, con l’obiettivo di definire modelli di business comuni attuabili e possibili.
Il futuro è già iniziato ed è a portata di mano. Serve solo un po’ di coraggio per allungare una mano e prenderselo.