Essere ottimisti a oltranza può sfociare nell’adozione di comportamenti superficiali

in foto Christine Lagarde (Imagoeconomica)

Negli USA i primi emigranti che vi giunsero provenienti soprattutto dall’ Europa, avevano, oltre agli abiti che indossavano e il contenuto di una valigia di cartone tenuta chiusa da uno spago nient’ altro. Spesso scattava tra di loro un senso di solidarietà che li aiutava a ripartire in un mondo tutto da scoprire, anche nelle insidie che conteneva. Un sentimento del genere attualmente quegli americani di generazioni che arrivano fino alla quinta, lo riservano soprattutto per le catastrofi di una certa grandezza, una per tutte la tragedia dell’11 settembre. Anche ora quel sentimento, richiesto a viva voce dal Governo a chi opera nella finanza, può essere un tentativo con alta probabilità di esito felice per spegnere sul nascere l’incendio che si è sviluppato nel sistema bancario di quel paese  nell’ultimo periodo. Giova quindi ricapitolare seppure estemporaneamente quanto stanno cercando di attivare a Washington nelle varie sedi competenti. Ciò che sta accadendo al mondo bancario, in primis negli USA, in California, al principio è stato presentato dai protagonisti, con toni decisamente soft, come un incidente di percorso di un istituto, per così dire, sui generis. Classificato così perché scontava il peccato di una specializzazione specializzazione e limitazione del suo campo di operatività. La chimera è scomparsa nel giro di una settimana, quando il seguito della crisi di quel sistema, al di là di fantasiosi tentativi volti a specificarne le cause, è emersa come un fiume carsico anche nella lontana Svizzera. Prima che quel corso d’acqua non vada in piena, il Presidente Biden ha convocato alla sorgente di quel fiume i vertici di diversi importanti banche a stelle e strisce per costruire un argine, si legga fondo, per mettere al riparo chiunque abbia rapporti di lavoro con la SVP. Qui è scattata la solidarietà, anche se obtorto collo, della categoria dei banchieri, che hanno dovuto rispondere “obbedisco”. Tale comportamento appartiene
alla lunga serie di situazioni del genere “tienimi che ti tengo” proprio della finanza con la politica, andata e ritorno. Ciò accade in USA come nel resto del mondo e intanto è doveroso almeno segnalare che un’ altra banca d’ oltreoceano, la First Republik Bank, sta accusando forti mal di testa. Ciò da poco provoca i brividi al suo board, non dovuti certo all’ influenza, e a quanti hanno affidato a essa i propri dollari. Si ritorna così a quanto scritto in apertura, precisamente al prendere atto che, alla comparsa dei primi segnali di default della Sylicon Valley Bank già lo scorso autunno, chi di dovere avrebbe dovuto segnalarli all’autorità competente. Delle due l’una: chi doveva controllare non è stato all’ altezza del compito, quindi sono centrate le accuse  mosse dal mondo bancario europeo di inadeguatezza del sistema di controllo e vigilanza in vigore oltreoceano. L’ altra, ancor più  dannosa, vorrebbe che quanti preposti al controllo sapessero, ma sarebbero stati invitati a fare un uso discreto (molto) di quanto accertato. Da chi è facile intuirlo ma è meglio non soffiare sul fuoco. Dando onore al merito, anche in questa circostanza la solidarietà non sta mancando, anche se è più che comprensibile che non sia né sarà disinteressata.
In Europa il problema della CS, il Credito Svizzero resta al momento messo nell’ ombra da un evento che, fino all’ultimo, chi ha interessi collegati con lo stesso, sperava fosse quantomeno riconsiderato circa l’inizio della operatività nonché ridimensionato nell’ entità. È stato questo l’incremento del costo dell’ euro di 50 punti, 0,50%, apportato dalla BCE l’altroieri, anche se deciso da tempo, operante da subito. A annunciarlo è stata la Presidente Lagarde, lasciando di sale i clienti delle banche, sia i privati, quindi in sostanza le famiglie, in buona parte gravate da un mutuo, sia le imprese, i cui manager già stanno applicando sulla testa la borsa del ghiaccio, in cui dovranno aggiungere ora altri cubetti. L’annuncio dato dalla Presidente della BCE è stato accolto con palese disincanto per non dire amarezza dal mondo dell’ imprenditoria. Esso si aspettava che fosse almeno ridimensionata l’ entità della manovra e anche che fosse differita nel tempo l’effettiva introduzione di quella variazione in salita del tasso. Non è finita qui. La CS sarà soccorsa dal sistema bancario di quella Confederazione, non fosse altro perché, a partire dal Monte Ceneri in direzione nord, si osserva con il dovuto rigore la regola che vuole che i panni sporchi vengano lavati in casa. Nel villaggio si usa dire che i guai non vengono mai da soli. Quello dei problemi del sistema bancario, che vanno a aggiungersi ai problemi già esistenti, sembra essere a pieno titolo la sua conferma.