‘Esistenze Efimeras’, al museo nazionale Parco del Vesuvio la mostra di Nicola De Luca e Flavio Gioia

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Si inaugura il domenica 16 Giugno alle ore 11.00 e la si potrà ammirare fino al 16 Luglio al Museo Nazionale Parco del Vesuvio Napoli la mostra ‘Esistenze Efimeras’ di Nicola De Luca e Flavio Gioia, a cura di Marta Saulle, Direzione Artistica di Giovanni Cardone, Progetto Grafico di Paola De Luca.

L’esposizione è promossa dall’Associazione Culturale Le Vie della Conoscenza ed è Patrocinata da Comune di Trecase, Comune di Boscotrecase, Ente Parco Vesuvio, MAV- Museo Archeologico Virtuale di Ercolano , Università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale, Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti conservatori di Catanzaro, Comune di Chiaravalle città, GAL serre calabresi, Consulta della cultura di Chiaravalle centrale, UCIIM.

Il Parco Nazionale del Vesuvio, istituito nel 1995, protegge il celebre vulcano, noto per la devastante eruzione del 79 d.C. che seppellì le città romane di Pompei, Ercolano e Stabia, e il suo ecosistema unico. Il Vesuvio, con la sua maestosa presenza, è un simbolo della forza della natura e dell’importanza della conservazione ambientale. Nel raggio del Parco Nazionale del Vesuvio, a Boscoreale nasce il Museo che offre ai visitatori una panoramica sulla storia geologica, naturalistica e culturale della regione, creando un ponte tra la scienza, la natura e l’arte.

In “Esistenze Efìmeras”, Nicola De Luca presenta disegni di donne sinuose, figure eteree che rappresentano la bellezza fugace e la lotta per mantenere una propria identità in un contesto di crescente spersonalizzazione. Flavio Gioia, invece, espone una serie di fotografie di manichini senza volti, simboli della perdita di identità nell’era contemporanea. Le sue immagini, enigmatiche e cariche di significato, invitano il pubblico a riflettere sul concetto di individualità in un mondo sempre più omologato. Come afferma Marta Saulle, curatrice della mostra: “Esistenze Efìmeras” esplora la delicatezza dell’identità umana in un’epoca di rapidi cambiamenti. Le opere di Gioia e De Luca si completano a vicenda, offrendo una visione complessa e affascinante del tema della spersonalizzazione.  Il Museo del Parco Nazionale del Vesuvio, con la sua storia di resilienza e trasformazione, è il luogo ideale per ospitare questa riflessione artistica”.

La curatrice sottolinea l’importanza di questa mostra per il Museo: “Il Vesuvio e il suo paesaggio sono testimoni di continue metamorfosi, proprio come le identità che esploriamo in questa esposizione. ‘Esistenze Efìmeras’ non è solo un percorso artistico, ma un invito a riscoprire la nostra essenza in un contesto naturale e storico unico”. Come sostiene  Giovanni Cardone, direttore artistico della mostra: Flavio Gioia e Nicola De Luca, artisti legati alla tradizione della Magna Grecia, sono influenzati dalla cultura classica greca e romana. Nella loro arte, infatti, è racchiuso il sentimento e l’anima del Sud, terra arricchita nel tempo da culture diverse e da varie dominazioni. Le opere di Nicola de Luca mostrano lo sviluppo della figura attraverso la connessione tra gesto e materia. Questa fase artistica è caratterizzata da riferimenti inesplorati, da una tensione verso vibrazioni assolute e cosmiche. Le opere di Flavio Gioia esprimono una critica alla perdita dei valori morali dell’epoca contemporanea, raccontando al contempo l’amore universale. La caratteristica principale del suo lavoro è l’accumulo di significati, con una complessità operativa che mescola segni, immagini e figure in un magma artistico coerente.

Nicola De Luca
Nato nel 53 a Torre di Ruggero, dove tuttora vive e lavora, Nicola De Luca, scopre fin da piccolo quella che è una sua dote innata: riprodurre perfettamente ciò che l’occhio vede. Questa suacapacità lo porta ad intraprendere gli studi presso il Liceo Artistico di Reggio Calabria, dove, allievo del maestro Leo Pellicanò, affina la sua sensibilità estetica ed acquisisce consapevolezza delle sue possibilità espressive e di quelle che il mondo dell’Arte custodisce al suo interno. Ma la personalità multiforme del giovane De Luca ha voglia di aprirsi verso nuove libertà e di confrontarsi con espressioni artistiche diverse da quelle apprese dall’insegnamento scolastico. Quindi, nel 72 dopo aver completato gli studi liceali, si trasferisce a Napoli e si iscrive alla facoltà di Architettura. Nella suggestiva città partenopea De Luca vive dentro di sé un divenire di intuizioni, curiosità e scoperte sensibili. Parallelamente rivolge la sua attenzione verso la luce come entità incorporea, ma tuttavia architettonica. Inizia, così, ad interessarsi di fotografia, uno dei tramiti espressivi privilegiati dagli artisti di quegli anni. Prediligendo il bianco e nero che cura personalmente in fase di sviluppo e stampa. Il contatto con la fotografia si rivelerà in seguito importantissimo per la sua evoluzione artistica. Nel 1980, dopo aver conseguito la laurea, lascia la città dove è maturata la sua formazione e torna definitivamente nella sua cittadina natale. Da allora esercita con successo la professione di architetto affiancata ad un’intensa produzione grafica e pittorica di carattere figurativo. Le sue opere nascono da una approfondita analisi dei capolavori dei Maestri antichi e moderni della cultura figurativa italiana. Pur avendo un talento eclettico che gli permette di spaziare con gran disinvoltura tra svariate tecniche artistiche, per dare forma al proprio sentire d’artista ha scelto il disegno come principale linguaggio, perché più consono alle sue capacità espressive e più adatto ai contenuti da trasmettere. La sua ricerca artistica è indirizzata principalmente sulla figura femmile. Questa indagine sulla fisiognomica lo ha portato alla rappresentazione di primi piani stretti su volti femminili densi di espressività. Volti dominati dal pensiero e dall’attesa, immersi in atmosfere di malinconico incanto, che si stagliano sullo sfondo di un notturno continuo con evidenza fotografica. Volti che si concretizzano tramite una minuziosa esattezza compositiva, fondata su quell’incerto confine che divide realtà ed apparenza, sulla corporeità dei sensi e l’impenetrabile mistero in cui sembrano perdersi. De Luca si dedicato anche all’attività di insegnamento: è stato docente di disegno in vari Istituti Scoalstici. Dal 2010 al 2015 ha insegnato disegno presso l’Accademia di Belle Arti “Fidia” di Vibo Valentia. I suoi lavori sono stati esposti in diverse mostre personali, rassegne, biennali, collettive, in collezioni private e pubbliche. Nel 2011 è stato invitato alla 54a Biennale di Venezia, dove ha partecipato con l’opera “Mediterranea” nel Padiglione Italia per la Calabria. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti tra cui: Premio “Arte Mondadori 2009” Diploma d’onore della critica; Premio “Città di Catanzaro 2007” per la pittura; Premio “Biennale di Lamezia Terme 2009”. Premio Città di Novara 2012. Si nono interessate alla sua arte diverse riviste, quotidiani, trasmissioni televisive, tra cui: Arte Mondadori; Euroarte, Art&Art; La Gazzetta del Sud; Il Quotidiano; Il Domani; Rai3. Alcuni suoi disegni sono apparsi sulle copertine di diversi libri e manifesti.

Flavio Gioia
Da giovanissimo era impegnato nella fotografia di architettura, di antiquariato e lavorava per gallerie d’arte. Le attrezzature utilizzate, anche se egli era di giovane età, erano di caratura altamente professionale. La sua voglia di indagare lo ha portato ad interessarsi di cinema realizzando cineforum con successo di stampa locale e nazionale, nonché di pubblico specializzato. Egli ha anche realizzato, primo in Italia, un booktrailer su di un testo di poesie premiato e da lui stesso scritto. Un testo incentrato sul Mediterraneo, mare da lui navigato nella lunghissima esperienza di velista e subacqueo. In questi ultimi anni ha indirizzato la sua creatività fotografica mirata ad una ricerca meticolosa sul senso della metafisica, indagine collegata strettamente ad una domanda di stampo squisitamente filosofico. Il suo aforisma è: “dietro ad ogni immagine trapela un qualcosa d’inimmaginabile”. Documentato è un consolidato consenso ricevuto da rinomati esperti del settore per quanto concerne la sua attività artistica. Si fa notare che alcune sue opere sono esposte, in via permanente, in musei appartenenti al patrimonio culturale del nostro Paese.