Esce il Manifesto del cambiamento di Giovanni Caccamo: 60 giovani sognano i futuro. Lettera del Papa

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in foto, in primo piano Giovanni Caccamo, Ph. Marco Anelli © 2022 Musei Vaticani, Stanza della Signatura

Un manifesto per un nuovo umanesimo disegnato dai giovani, con la prefazione di Papa Francesco. Esce oggi, 12 maggio, il ‘Manifesto del cambiamento’, edito da Treccani. Il volume, a cura del musicista e cantautore Giovanni Caccamo, nasce dal concorso di idee ‘Parola ai giovani’, lanciato dall’artista il 31 marzo 2022, in collaborazione con i Musei Vaticani e il Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Il punto simbolico di partenza è una risposta all’appello dello scrittore Andrea Camilleri, che affidò alle nuove generazioni, l’arduo compito di far partire un nuovo umanesimo, ma il progetto vero e proprio nasce dal disco di Caccamo ‘Parole’. Cosa cambieresti della società in cui vivi e in che modo? Qual è la tua parola di cambiamento? Queste le due domande poste da Giovanni Caccamo, a cui hanno risposto per iscritto migliaia ragazzi. Ognuno ha scelto una parola di cambiamento ed elaborato un breve trattato che riassuma l’aspetto della società che cambierebbe e le idee concrete per poterlo fare. Il Manifesto del cambiamento ne custodisce sessanta. ”Ho incontrato migliaia di ragazzi in università, carceri e centri d’accoglienza, ascoltato i loro bisogni, le loro paure e la loro visione di futuro – ha raccontato Caccamo – Sono rimasto immediatamente colpito da come il benessere, desiderato e agognato dai nostri nonni e vissuto dai nostri genitori, si sia trasformato oggi in un inibitore di ambizioni e desideri, paradossale causa di una latente, costante e corrosiva infelicità. Ho scommesso che tra i tantissimi testi ricevuti avrei individuato testimonianze di valore in grado di riaccendere qualsiasi giovane si trovasse ad attraversare un periodo di impasse”.

“Il Manifesto del cambiamento è la testimonianza di un lunghissimo viaggio – ha dichiarato l’artista ad Adnkronos – racconta Caccamo in cui i giovani provano a capire come essere un contributo per il futuro, per la società. Si tratta di un primo passo che ha bisogno DEL sostegno di tutta la collettività. In questo volume (con la prefazione di Papa Francesco, ndr) cerchiamo di mettere a fuoco i valori in cui i giovani si riconoscono”. Quindici ragazzi, in rappresentanza dei sessanta protagonisti del Manifesto, hanno preso parte all’ ‘Agorà del cambiamento, una performance artistica all’interno della Stanza della Segnatura nei Musei Vaticani, sotto il celebre dipinto Scuola di Atene di Raffaello, in cui le parole e idee di ciascuno sono entrate in relazione con quelle degli altri. Uno dei partecipanti ha raccontato ad Adnkronos: “E’ stato molto bello, arricchente, ma è stata soprattutto un’esperienza complessa nel puro senso DEL termine: è andata per diversi gradi, si è strutturata nel tempo, un progetto molto ambizioso nella sua strutturazione. A me personalmente ha lasciato degli scambi bellissimi e soprattutto che, per la prima volta, si sia messo in piedi un vero e proprio dialogo: quando ci siamo incontrati ai Musei Vaticani per l’Agorà’, abbiamo dialogato alla maniera classica, dove abbiamo discusso di diverse tematiche nell’ambito della vita dell’essere umano. Ne è venuto fuori qualcosa di bello, di profondo”.

Il ‘Manifesto del cambiamento’ nasce dalla certezza che i giovani, per costruire un futuro in evoluzione, debbano dialogare con i maestri. Certo quindi che non esista futuro senza radici, Giovanni Caccamo ha creato una nuova interazione tra analogico e digitale, giovani e saggi. Loredana Amenta, giovane artista siciliana esperta in stampa e incisione d’arte, ha composto a caratteri tipografici in piombo dodici testi dei ragazzi per poi imprimerli su carta cotone con una Albion Press del 1846 con l’antica tecnica inventata da Gutenberg nella metà del XV secolo. Ciascuno di questi fogli è stato poi affidato a un grande maestro contemporaneo che ne ha tratto ispirazione per un’opera d’arte cardine di un confronto generazionale. Tra questi Arnaldo Pomodoro, Emilio Isgrò, Fabrizio Plessi, Ferdinando Scianna, Francesca Cataldi, Giulia Napoleone, Guido Strazza, Mario Ceroli, Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Jodice, Mimmo Paladino. “Il Manifesto nasce dalla intuizione folgorante di un artista visionario – ha dichiarato il presidente del Maxxi Alessandro Giuli – che nel quadro di un’iniziativa decide di mettersi nella ‘dimensione dell’ascolto’ di migliaia di giovani di tutte le derivazioni e gradazioni possibili antropologiche e sociali. A questi ragazzi, Caccamo chiede di raccontare un aspetto della società che vorrebbero cambiare. Seleziona 60 parole totemiche raccontate dai giovani e affidata ad altrettanti artisti, i quali a loro volta ne traggono un’ ispirazione e le trasformano in opere d’arte. In concomitanza con l’uscita del Manifesto, è stato acceso al Maxxi di Roma il ‘Muro del cambiamento’, un’istallazione artistica itinerante ideata dallo stesso Caccamo, sintesi di tutto progetto, collante di diverse culture, religioni e identità unite dall’amore per la vita e da una visione evolutiva di futuro in condivisione e armonia.” Il Maxxi ha deciso di contribuire all’uscita di questo libro – aggiunge Giuli – con un luogo digitale, ma anche fisico e analogico, costruito con una piattaforma nella quale è possibile, interagendo, esprimere ciò che i giovani ascoltati da Caccamo hanno già prodotto a beneficio dell’arte. Il cambiamento come luogo fisico e non fisico, materiale e immateriale dell’incontro”.

L’istallazione è composta da un muro di parole proiettate su un ledwall bianco. Collegandosi al sito www.murodelcambiamento.it ciascuno potrà digitare la propria parola di cambiamento che verrà visualizzata istantaneamente nello schermo. Dal Maxxi di Roma il Muro del cambiamento si sposterà a Vicenza e poi a Torino, presso Gallerie D’Italia, per poi arrivare a Palazzo Vecchio a Firenze, in collaborazione con Mus.E. A Settembre proseguirà il suo viaggio nelle sedi di Gallerie D’Italia di Napoli e Milano, per poi concludere il suo percorso ai Musei Vaticani a Novembre. Il progetto è stato supportato da Pulsee Luce e Gas, Alessia Zanelli e Banca Ifis (Main partner). Ques’ultima scrive in un comunicato: “Siamo molto orgogliosi di sostenere il progetto ‘Parola ai giovani’, un invito a sostenere il dialogo intergenerazionale per scoprire nuovi mondi possibili tramite le parole e i sogni delle nuove generazioni. Questa iniziativa, che si unisce alle numerose attività che noi come Banca sosteniamo a favore dei giovani, vuole svolgere un ruolo di stimolo per la società. Le parole non hanno solo il potenziale per trasformarsi in azioni, ma anche l’immaginazione per delineare un futuro più equo per tutti”. All’interno del ”Manifesto del cambiamento” i testi di: Agnese Di Lorenzo, Alan Cappelli Goetz, Alessandro De Rosa, Alice Pavarotti, Alice Zucca, Andrea Caschetto, Angelina Mango, Anna Caputo, Arianna Aurnia, Aurora Ruffino, Beatrice Canullo, Carlo Corallo, Daniele Magro, Daniele Pasquini, Davide Di Clemente, Davide Sabatino, Diego Gandolfo, Domenica Vitolo, Eduardo Tacconi, Federico Mecozzi, Flavia Carlini, Francesco Cafiso, Francesco Cicconetti, Frida Bollani Magoni, Giorgio Brizio, Jonathan Bazzi, Laura Rossi, Lorenzo Luporini, Luca Fol, Lucrezia Petti, Maddalena Morielli, Marco Anastasio, Marco Brugaletta, Marco Lodi, Marialaura Chinno, Mariangela De Luca, Mario Falanga, Marta Previato, Massimo Urban, Matteo Trapanese, Matteo Trapasso, Mattia Villardita, Michele D’Orazio, Nicola Vulpis, Noemi Solarino, Paola Egonu, Paolo Petrocelli, Pier Francesco Cordio, Rajae Bezzaz, Remon Karam, Roberto Lerda, Roberto Lipari, Silvia Parrino, Simone Corona, Simone Palazzolo, Sofia Croce,Teodoro Baù, Turi Benintende, Virginia Stagni.

Il ricavato della vendita del Manifesto del cambiamento e di queste preziose opere sarà devoluto alla Andrea Bocelli Foundation – Ente Filantropico, a supporto della mission ‘empowering people and communities’ ed in particolare per sostenere progetti educativi rivolti alla formazione, orientamento e valorizzazione dei giovani cittadini di domani (www.andreabocellifoundation.org).

in foto Giovanni Caccamo