Endocrinologia, Annamaria Colao: Approccio multidisciplinare per gestire i fattori di rischio

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in foto Annamaria Colao (foto di Annalisa Carbone)

Al Cotugno un ambulatorio multidisciplinare per tutti gli ammalati che hanno superato la Covid, in grado di verificare non solo il recupero cardiorespiratorio e neurologico, ma quello ormonale- metabolica. L’iniziativa, in fase di messa a punto, è promossa in collaborazione con l’Uoc di Endocrinologia del Policlinico Federiciano di Napoli, diretta da Annamaria Colao.
“In tutti gli studi internazionali sulla Covid – spiega la Colao, titolare della cattedra Unesco sull’Educazione alla salute e sviluppo sostenibile – l’obesità e il diabete sono riportati come fattori indipendenti di rischio, di aggravamento e di mortalità. Purtroppo, presi dalle fasi critiche dall’emergenza, anche a livello internazionale questi fattori non vengono tenuti in debita considerazione nella gestione della malattia. Perché non registrare, nel triage, peso, altezza e circonferenza addome? Sono tre cose a costo zero che però ti stratificano il paziente a maggior o minor rischio”.
Per Annamaria Colao, che guiderà per il biennio 2021-2023 la Società italiana di Endocrinologia, prima donna presidente nella storia della SIE, sarebbe opportuno che in tutte le unità Covid, oltre a pneumologi e infettivologi, ci fosse un endocrinologo: “i pazienti che si sono ammalati di Covid – aggiunge – hanno aumentato esponenzialmente le malattie tiroidee, tutte di natura autoimmunitaria. Un effetto che riguarda, in particolare, quelli trattati con corticosteroidi, utilizzati ad alte dosi nella polmoniti, che comportano a distanza conseguenze quali consumo muscolare e infertilità”. Il lockdown non ha mai fermato l’attività dell’UOC di Endocrinologia: “anche con turni e personale ridotto – sottolinea Annamaria Colao – abbiamo gestito le emergenze e continuato ad assistere pazienti delicati, con tumori e malattie rare. Grazie alla telemedicina, che abbiamo sistematizzato sin dalle prime fasi della pandemia, siamo riusciti a rimanere in contatto in modo telematico con gli ammalati ed a mantenere numeri equiparabili a quelli pre-lockdown”.