Emergenza Coronavirus, Vito Grassi: No al lockdown, sì al rinvio delle scadenze fiscali per tutte le imprese

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in foto Vito Grassi

“Non c’e’ differenza tra le misure di sostegno di cui hanno bisogno le imprese della Campania o del Veneto. Il coronavirus in questo senso, come in altri, e’ molto democratico”. Il presidente dell’Unione industriali di Napoli e Confindustria Campania, Vito Grassi, non traccia con l’AGI una mappa dei primi riflessi sul mondo produttivo campano dell’emergenza contagio, ma non nasconde che si andra’ incontro a una “situazione pesante e complicata”. “Capire l’impatto del Covid 19 in Campania e’ prematuro – premette – ne’ esistono dati certi su cui basare una previsione. Per me, ma e’ una mia opinione personale, andremo su valori negativi di Pil. E speriamo che quelli dell’emergenza siano solo giorni”. In una economia regionale che i dati della nota congiunturale di Bankitalia territoriale mostravano abbastanza fragile e in rallentamento, dove avanzavano soltanto il manifatturiero, l’export e il turismo, Grassi fa notare come proprio il manifatturiero si caratterizza per essere “un settore in cui il mercato e’ globale, senza confini da molto tempo, u n mercato di filiera internazionale, e per questo dobbiamo fare i conti anche con quello che accade a livello mondiale. Gia’ nei primi giorni dell’allarme, ad esempio, a febbraio, tra nostri imprenditori del settore automotive ci sono stati grandi problemi per i mancati arrivi di componenti dalla Cina”. Inoltre, “quando esci da una filiera mondiale, non e’ detto che matematicamente riesci poi a riposizionarti a fine crisi”. Il leader degli industriali napoletani ritiene fuori questione un completo lockdown, con la chiusura di tutte le attivita’ imprenditoriali. “Servizi fondamentali come quelli legati all’agroalimentare e al farmaceutico – ragiona – non vivono da soli, ma hanno bisogno di pakaging, trasporti, logistica. Coinvolgono necessariamente altre attivita’ senza le quali si bloccherebbero. E senza altre attivita’ accessorie, i servizi negli ospedali non funzionerebbero. Non ci possiamo permettere dunque che tutti restino a casa”. Grassi quindi ripone fiducia nel tavolo che Confindustria ha con l’Esecutivo, e concorda sul fatto che una priorita’ sia il sostegno alle piccole e medie imprese, alle prese con poca liquidita’, mutui, date fiscali da rispettare “esattamente con le grandi”, ma forse con linee di credito meno robuste. “Per tutte le imprese – avverte – per compensare la mancanza di entrate , e’ necessario e urgente azzerare o rimandare nel tempo queste scadenze”. “Si devono valutare giorni per giorno tutti gli sviluppi e gli scenari possibili, perche’ il virus e il mondo vanno avanti con dinamiche veloci”, conclude Grassi.