Un articolo di Die Zeit dà una valutazione durissima dell’esito elettorale in Italia. Il titolo è “Der Faschismus anständiger Italiener“, che tradotto in maniera letterale vuol dire: “Il fascismo degli italiani perbene”. Alla domanda se, premiando Fratelli d’Italia, gli italiani non siano forse impazziti, Ulrich Ladurner sul giornale tedesco risponde: la questione è più semplice e complicata. E il lato semplice della questione è che in Italia il fascismo non è mai scomparso. Quello complicato – in sostanza – è che il nostro paese non ha mai fatto davvero i conti col suo passato. “Ora che Giorgia Meloni ha vinto le elezioni, sono sicuro che in tanti se lo chiedono, scrive Ladurner: scegliendo come primo ministro un’erede del fascismo gli italiani sono impazziti? C’è la minaccia di un nuovo fascismo in Italia? E come si dovrebbe trattare con un possibile governo di Giorgia Meloni? Come incontrarla a Berlino, Bruxelles o Parigi? Per trovare le risposte a queste domande, è utile spiegare le ragioni del suo successo”, scrive Die Zeit. “Innanzitutto -gli italiani non sono impazziti…La questione è più complicata e più semplice allo stesso tempo. Il fascismo, questo è il lato semplice, in Italia non è mai scomparso. E’ sempre stato lì”. E l’articolo fa l’esempio del culto di Mussolini ancora molto vivo a Predappio, paese natale del duce. E, aggiunge, “non si tratta solo di nostalgia e di souvenir”. Il fascismo è intessuto nel paesaggio architettonico italiano come una trama di violenza che non è mai andata via” (e cita il reportage fotografico di un fotografo, Segala, che ha documentato tutte le scritte inneggianti al fascismo dei tempi del ventennio ancora visibili in molti paesi e borghi d’Italia”.