Enrico Letta ha lanciato questa mattina in un’intervista a Radio 24 un pacchetto di cinque proposte del Pd contro il caro energia. Al primo punto il “controllo dei prezzi dell’energia elettrica, con l’introduzione in via transitoria per 12 mesi di un regime di prezzi amministrati per l’energia elettrica attraverso la fissazione di un tetto nazionale al prezzo dell’elettricità (100 euro/Mwh) per imprese e utenze domestiche”. Ed inoltre “un nuovo contratto ‘luce sociale’ per microimprese e famiglie con redditi medi e bassi con fornitura elettrica prodotta totalmente da fonti rinnovabili e gratuita fino ad un massimo di 1.350 KWh/anno per famiglia (pari al 50% del consumo medio), con prezzi comunque calmierati sulla parte eccedente”. Al terzo punto il “raddoppio del credito d’imposta per compensare per gli extra-costi delle imprese per gas e elettricità a partire dal mese di giugno di quest’anno (dal 25 al 50 per cento per le imprese energivore e gasivore; dal 15 al 30 per cento per le altre imprese), da finanziare con la proroga e l’estensione ad altri settori del contributo straordinario sugli extra profitti delle imprese energetiche”. Poi, “un grande piano nazionale di risparmio energetico, incentivando degli investimenti delle imprese in efficienza energetica, e investimenti su produzione di energia da fonti rinnovabili nel quadro dell’accelerazione alla transizione ecologica che abbiamo messo come punto centrale del nostro programma”. Ed infine: “Pressione a livello UE per l’introduzione di un tetto europeo al prezzo del gas”.