Elezioni europee, gli imprenditori italiani e francesi: Il futuro della Ue? E’ legato al rilancio dell’industria

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in foto Emanuele Orsini

In occasione del 6° Forum economico franco-italiano, svoltosi ieri e oggi a Parigi, i presidenti di Confindustria, Emanuele Orsini, e di Medef (Mouvement des Entreprises de  France), Patrick Martin, “ribadiscono – si legge in una nota – il loro impegno comune per un’Europa più forte e competitiva”. In una dichiarazione congiunta le due organizzazioni ribadiscono il loro “impegno per riportare l’industria europea al centro dell’azione delle nuove Istituzioni Ue, rafforzandone la competitività”.
“Il Parlamento europeo che sarà eletto il 9 giugno e le nuove istituzioni europee – è scritto nel documento – dovranno prendere decisioni  cruciali per l’Unione Europea: le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, la crisi energetica e delle materie prime,  l’aumento del divario di ricchezza con gli Stati Uniti e la Cina richiedono azioni forti, senza precedenti e rapide  da parte dell’Europa”. Il futuro del continente, sottolineano i leader degli imprenditori italiani e francesi, “è legato al rilancio dell’industria europea. Per superare con successo le sfide globali, l’unica  soluzione possibile è concentrarsi sul rinnovamento della competitività europea, essenziale per la prosperità e  la stabilità sociale”.
Medef
e Confindustria si impegnano a contribuire al processo decisionale europeo con orientamenti e proposte  concrete. Eccole in sintesi:

  • Rafforzare la competitività europea attraverso una decisa azione di semplificazione, al fine di affrontare l’eccessiva regolamentazione e garantire un quadro normativo chiaro, coerente e prevedibile;
  • Promuovere la competitività europea attraverso uno shock sugli investimenti nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), con più risorse e strumenti finanziari adattati alle esigenze delle imprese e un approccio di finanziamento europeo che mobiliti risorse pubbliche e private, compreso un grande Fondo Sovrano Europeo in grado di mobilitare fino a 500 miliardi di investimenti privati;
  • Attrarre talenti e garantire competenze future, attraverso interventi ampi sulle competenze, facilitando la mobilità dei lavoratori dell’UE e al tempo stesso riducendo le barriere per i lavoratori stranieri;
  • Abbracciare la neutralità tecnologica e sostenere attivamente l’industria nucleare insieme ad altre fonti di energia pulita;
  • Promuovere la competitività dell’industria europea della difesa attraverso lo sviluppo di una strategia della resilienza, procedendo verso la creazione di un “mercato comune per l’industria della sicurezza e della difesa”.

Dichiarazione congiunta – Il documento integrale