Elezioni, Boccia: Basta promesse a vuoto, avanti con le riforme

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in foto Vincenzo Boccia presidente Confindustria

“Il Paese ha bisogno anche di soluzioni oltre che di diagnosi continue dei problemi, di un dividersi sulle parole più che sulle misure concrete”. Lo afferma il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, che il 16 febbraio a Verona riunirà più di 5mila imprenditori per pesare su una campagna elettorale “tutta giocata su redistribuzione e promesse quando invece il mondo reale è ben più complesso”, dice Boccia, che spiega perché nelle Assise di Confindustria nella città scaligera non ci saranno politici: “Essendo a pochi giorni dal voto sarebbe diventato un luogo di campagna elettorale. E non di proposta come vogliamo che sia”. Il leader degli industriali annuncia invece che da Verona uscirà “un progetto organico di politica economica che proporremo alle forze politiche che dopo il 4 marzo governeranno il Paese. Sarà la nostra agenda per la prossima legislatura, sulla base della quale misureremo proposte e risultati”. Un progetto, annuncia Boccia, con tre obiettivi: “il lavoro, a partire dai nostri giovani, la crescita come precondizione per realizzarlo e la riduzione del debito pubblico, per aspirare a una società aperta e inclusiva, che metta al centro le persone, capace di contrastare disuguaglianze e povertà. Per raggiungerli declineremo azioni e misure su assi che toccheranno tutti i temi chiave per l’economia e che coinvolgeranno tre attori: l’Europa, la politica, le imprese”. Quanto alle riforme fatte, che secondo Boccia “hanno contribuito a innescare” il “processo positivo” della ripresa economica, “non devono essere smontate ma, al contrario, rafforzate”, dice, spiegando che “il Jobs act e il piano Industria 4.0, hanno prodotto evidenti effetti sull’economia reale del Paese, non possono essere rimessi in discussione a prescindere del governo che le ha fatte e di quello che verrà che magari avrà un colore diverso. Cancellare la legge Fornero con un colpo di spugna significa aumentare il deficit in un Paese dove il nodo risorse non è marginale dato il nostro debito pubblico. Ci vogliono senso della realtà e responsabilità verso il Paese prim’ancora che difendere i propri interessi di parte”.