El Salvador, tornano in patria importanti reperti archeologici

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In foto Emanuele Rozo Sordini

Grazie all’intervento del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale TPC, nove reperti archeologici di origine preispanica attribuiti dagli esperti alle popolazioni che abitavano l’attuale El Salvador tra il 600 e il 900 d.C. ed illecitamente trattenuti da collezionisti privati in Italia, hanno fatto ritorno al luogo d’origine. Si tratta della prima volta che un’operazione di questo genere riguarda El Salvador.
Dopo la consegna da parte del TPC all’ambasciata di El Salvador a Roma, i reperti in questione sono stati presi in carico dal ministero della Cultura salvadoregno nel corso di una cerimonia svoltasi al ministero degli Affari Esteri del Paese centroamericano alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia a San Salvador, Emanuele Rozo Sordini.
Nel suo intervento, l’amb. Rozo Sordini ha ripercorso la storia del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sottolineando come l’Italia sia stata il primo Paese al mondo a dotarsi di un corpo di polizia specializzato in questo specifico settore, anticipando di un anno la raccomandazione dell’UNESCO che segnalava agli Stati aderenti l’opportunità di adottare misure per impedire l’acquisto di beni esportati illecitamente e favorire il recupero dei beni rubati.
Il ministro della Cultura salvadoregno, Raúl Neftali Castillo, e il viceministro della Diaspora, Cindy Mariella Portal, hanno ringraziato l’Italia per l’importante azione, che contribuisce a rafforzare gli eccellenti rapporti tra Italia ed El Salvador.
A conclusione dell’evento, l’amb. Rozo Sordini ha offerto un ricevimento, al quale hanno preso parte il vicepresidente della Repubblica, Felix Ulloa, diversi ministri, rappresentanti del corpo diplomatico e personalità del mondo della cultura locale.