Edilizia, lavoro e cura. Protocollo sulle carceri

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Ampliare le attività di trattamento per i detenuti tossicodipendenti, affrontare nuovi interventi di edilizia penitenziaria e di lavoro esterno al carcere. Questi sono alcuni Ampliare le attività di trattamento per i detenuti tossicodipendenti, affrontare nuovi interventi di edilizia penitenziaria e di lavoro esterno al carcere. Questi sono alcuni dei punti principali del protocollo d’intesa firmato oggi a Roma dal ministro della Giustizia Andrea Orlando con la Regione Campania, i tribunali di sorveglianza di Napoli e Salerno e Anci Campania, con l’obiettivo di migliorare le condizioni del sistema carcerario campano, intensificando l’integrazione con il territorio. Il protocollo si base su nove articoli: in particolare, sono previste misure alternative per i detenuti tossicodipendenti. Per 150 di essi, la Regione prevederà dei programmi terapeutici, mentre per altri 80 è previsto l’affidamento gestito dai Sert. Interventi in materia di edilizia penitenziaria saranno avviati nelle carceri di Poggioreale, Santa Maria Capua Vetere e Lauro. La Regione Campania, inoltre, si impegna, con questo protocollo, a potenziare i presidi sanitari negli istituti penitenziari campani e a favorire percorsi di formazione per i detenuti. Per garantire l’attuazione del protocollo saranno istituiti un tavolo permanente operativo presso la Regione e una cabina di regia al ministero della Giustizia. Un apposito tavolo tecnico, a cui parteciperanno la Regione, l’Agenzia del demanio e il commissario straordinario del governo per l’edilizia penitenziaria, si occuperà di individuare eventuali immobili di proprietà regionale da destinare ad attività per il recupero e il reinserimento dei detenuti. “Si tratta del quarto protocollo con le regioni che firmo da quando mi sono insediato – ha sottolineato il guardasigilli Andrea Orlando – questa è la prima Regione del Mezzogiorno con cui firmo un’intesa ed è una regione importante sia per la quantità di detenuti che per le difficoltà del sistema penitenziario”. In particolare, il ministro evidenzia la “realtà difficile” di Poggioreale. “Vorremmo andare a Strasburgo e rivolgerci all’opinione pubblica – ha aggiunto il ministro – anche facendo uno screening della situazione le Paese. Coi sono istituti di pena che hanno raggiunto una buona situazione e altri che sono in difficoltà. Già dai prossimi giorni sarà attivo un database che permetterà di fare un’analisi: attraverso Internet sarà possibile conoscere il numero dei detenuti dei singoli penitenziari e le attività che si svolgono in carcere. Ne verrà fuori una fotografia realistica”. “Questo patto riguarda le strutture, le attività in carcere e la sanità penitenziaria. Abbiamo messo in campo circa 9 milioni di euro di risorse e io spero che sia l’inizio di una collaborazione proficua”, ha sottolineato il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Nella regione – ha ricordato, “sono già stati avviati, con programma ordinario, 1.500 profili professionali” per il lavoro dei detenuti, in particolare nel settore dell’artigianato.