Edili napoletani in piazza a Roma: Sblocca-cantieri, alt al decreto

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“Martedì 28 maggio, insieme alla Feneal-Uil e alla Filca-Cisl di Napoli, saremo in piazza a Roma, davanti a Montecitorio per aderire alla mobilitazione indetta da Cgil Cisl Uil per chiedere al Parlamento di non convertire in legge il Decreto 32/2019 che, nei fatti, non sblocca alcun cantiere”. È quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Fillea-Cgil di Napoli, Giovanni Passaro. “Questo decreto – precisa Passaro – non interviene sui veri e annosi ostacoli del sistema degli appalti pubblici. L’idea pessima e malsana di questo governo è che le regole non siano degli strumenti di tutela, di controllo e di garanzia dei diritti, soprattutto quelli del lavoro, ma anche strumenti di trasparenza e di prevenzione contro le possibili penetrazioni di sistemi corrotti e mafiosi, ma piuttosto lacci e lacciuoli e come tali, frenano la ripresa del comparto edile”. “Una miope e arretrata visione – spiega Passaro – in quanto rigetta il settore in un pericoloso passato. Un passato inglorioso, che tanti guasti e distorsioni ha generato nella società, nella politica e nell’economia Italiana. Un passato che questo paese non merita di rivivere. Il ritorno al massimo ribasso, il pericolo di una possibile consorteria in cui le imprese tornano a fare cartello e a drogare il mercato. E che dire, della liberalizzazione ulteriore del sub appalto nei consorzi, con l’aumento dal 30% al 50% che scandalosamente, allarga le maglia al già esistente e soffocante mercato parallelo del lavoro nero, grigio e irregolare provocando pesanti ripercussioni in termini di lavoro sicuro, di qualità e ben retribuito”. Con la conversione in legge dello Sblocca Cantieri per Passaro si è di fronte ad una regressione che “abbassa le tutele e viola i diritti dei lavoratori. Il settore necessita di una sana e qualificata politica di rilancio industriale e di pari passo di mettere in sicurezza le imprese sane e centinaia di migliaia di posti di lavoro, mentre il decreto – conclude – va nella direzione sbagliata, condannandolo