Un tempo a Bagnoli c’era l’acciaio a farla da protagonista. Era la stagione dell’industria pesante. Oggi, su quella stessa area c’è Città della Scienza, che produce invece conoscenza. E proprio dove sorgeva la vecchia Italsider la Fondazione Idis, a capo della cittadella scientifica, e l’università Federico II di Napoli daranno vita a Campania NewSteel (nuovo acciaio) il primo incubatore di imprese al Sud certificato dal ministero dello Sviluppo economico.
Campania NewSteel sarà un hub per la creazione di impresa e per il trasferimento tecnologico, fornirà servizi alla ricerca e alle imprese del Meridione. L’obiettivo dichiarato è attrarre investimenti sul territorio, creare posti di lavoro. E questa operazione non poteva farsi che a Città della Scienza, già operante da tempo nel campo dell’incubazione di impresa. Lo richiede esplicitamente il Mise che, precedentemente alla creazione di un incubatore, vi sia già un’esperienza qualificata. La cittadella scientifica di Bagnoli ha raggiunto negli anni ottimi risultati: 150 imprese innovative incubate, con un tasso di sopravvivenza oltre il terzo anno superiore all’85%. “Il nostro obiettivo – dice il consigliere delegato di Città della Scienza Vincenzo Lipardi – è invertire la tendenza alla deindustrializzazione. E vogliamo farlo con un’industria innovativa, perché senza innovazione si muore, non c’è futuro. Non basta il turismo”.
L’iniziativa è stata benedetta dall’Unione industriali di Napoli, che ne ha ospitato la presentazione a palazzo Partanna. “E’ una struttura al servizio del sistema universitario, della ricerca e delle imprese – dice il presidente Ambrogio Prezioso – che può diventare il principale supporto alla nascita e allo sviluppo di startup e spinoff innovativi nel Mezzogiorno. Un punto di riferimento per finanziatori e imprese pronti ad intercettare innovazioni e startup di qualità che cercano ambiziosi percorsi di sviluppo”.
Tra pochi giorni sarà varato il Digital Innovation Hub previsto dal piano Industria 4.0 che vedrà di nuovo industriali e centri di ricerca insieme. “Abbiamo bisogno di leve d’azione – dice il rettore della Federico II Gaetano Manfredi – Il nostro patrimonio sono le capacità dei nostri giovani, che più di altri sono capaci di adattarsi e muoversi in sistemi complessi, come mi è stato recentemente confermato dai vertici di Accenture. A Torino e Milano hanno cominciato prima a fare innovazione, ora tocca a noi: Napoli deve fare da traino per l’intero Mezzogiorno”.